Il bilancio di  previsione 2018/2020 passa l’esame del consiglio comunale di Malo: diminuita la spesa di quasi 300 mila euro. Indebitamento ridotto di due milioni di euro. Nessun aumento dei tributi.

Tari, Tasi e Imu: questi i principali temi trattati nell’ultimo consiglio comunale del 2017 andato in scena mercoledì sera a Malo. Il sindaco, Paola Lain, ha tenuto ad evidenziare come iniziare il nuovo anno con un bilancio di previsione già approvato consenta alla macchina comunale di mettersi da subito in moto senza incertezze. “Ci siamo mossi sul fronte della spesa – ha precisato il sindaco – riuscendo a diminuire il costo del personale dipendente di ben 290 mila euro annui, grazie ad un’azione di razionalizzazione degli uffici, il che ha consentito di non ricorrere a nuove assunzioni in sostituzione del personale cessato per pensionamento, liberando così ulteriori risorse per gli investimenti, mentre altre verranno indirizzate a finanziare la spesa corrente grazie alla rinegoziazione di alcuni mutui. Pur avendo ereditato un debito di oltre sette milioni di euro – ha sottolineato la Lain – entro la fine del 2018 lo stesso verrà ridotto di due milioni”.

Circa il piano delle opere pubbliche, è stato confermato e finanziato il programma degli investimenti che concernono in particolare la nuova scuola Rigotti per 1,3 milioni di euro, mentre per la sistemazione degli esterni sono stati previsti 334 mila euro. Altri capitoli di spesa riguarderanno Il Ceod (1,3 milioni), la Tensostruttura di Molina (451 mila euro), il rifacimento del campo in erba sintetica di via Deledda (400 mila euro), la manutenzione straordinaria della strada intercomunale  di Montepulgo (180 mila euro), la manutenzione straordinaria del marciapiede del ponte di Santomio (1°stralcio per 150 mila euro), l’asfaltatura di strade (140 mila euro), il rifacimento di marciapiedi e l’abbattimento di barriere architettoniche (110 mila euro).

Escluso dal bilancio di previsione il ricorso a nuovi debiti a finanziamento delle opere previste, che verranno sostenute con risorse proprie, alienazioni patrimoniali e contributi pubblici.

Infine, l’amministrazione ha lasciato inalterati i costi dei propri servizi, pur mantenendo i medesimi standard. Sono rimasti immutati anche i tributi, quali l’addizionale Irpef, l’Imu e la Tasi, mentre vi è stata un leggera diminuzione della Tari, pari a circa il 3 per cento per le utenze domestiche e 2,60 per le non domestiche.

di Redazione AltovicentinOnline

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