La Regione Veneto, il Dipartimento regionale Prevenzione con la direttrice Francesca Russo, Azienda Zero, con il dott. Manuel Zorzi – Direttore del Servizio Epidemiologico Regionale, in cui è incardinato il Registro Tumori del Veneto – sono stati tra i protagonisti a Padova di un convegno sul temibile melanoma, un tumore della pelle che può evolvere in forme molto pericolose, organizzato con il supporto della Fondazione Scuola di Sanità Pubblica, in occasione del mese della lotta al melanoma che si sta tenendo in questo maggio.

“Il melanoma: dalla prevenzione primaria alla presa in carico”, questo il titolo dell’appuntamento, si è articolato in due sessioni: Epidemiologia, prevenzione primaria, ambiente e strumenti di comunicazione e Prevenzione secondaria, diagnosi, presa in carico e cura.

 “Il melanoma maligno è un tumore in continuo aumento – sottolinea l’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin – e in Veneto rappresenta più del 5% di tutti i tumori; è il tumore più frequente negli uomini e il terzo nelle donne tra 0-49 anni. Nel corso degli ultimi 30 anni, l’incidenza è aumentata del 3,8% l’anno nei maschi e del 2,8% nelle femmine. Dati che impongono la massima attenzione delle istituzioni sanitarie, prima di tutto sul piano della Prevenzione, e poi su quello delle cure nei casi in cui la malattia sia evoluta”.

Considerando tutte le età, nel 2021 il melanoma si posizionava al 6° posto tra tutti i tumori – come ha presentato il dott. Zorzi – con un balzo in avanti rispetto agli anni ’90 quando era collocato nella 15esima posizione. Negli ultimi anni sono stati diagnosticati nella nostra regione più di 1700 nuovi casi l’anno.

“Grazie alla crescente diffusione delle preziose pratiche di diagnosi precoce – dice Lanzarin – la maggior parte dei melanomi diagnosticati negli ultimi anni si trova in stadio iniziale ed è caratterizzata da una prognosi molto favorevole. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è infatti del 91%, tra le più elevate rispetto a tutti gli altri tipi di tumore”.

Le popolazioni montane risultano maggiormente a rischio a causa dell’intensità delle radiazioni UV e del riflesso sulla neve. La prevenzione primaria, basata su comportamenti corretti e consapevolezza del rischio, è fondamentale per ridurne l’incidenza. Il convegno aveva lo scopo di valutare le iniziative preventive e la presa in carico dei pazienti, con l’obiettivo anche di definire un Percorso regionale Preventivo Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PPDTA).

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