“Nessuna gara al ribasso ma semplice valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa e costi previsti che superano del 10% quelli di Ipab La Casa”. Ulss 7 Pedemontana risponde ufficialmente alle critiche sollevate da sindacati, Pd regionale e comitato Sanità Pubblica Alto Vicentino, che hanno denunciato “un bando al ribasso per l’assegnazione della gestione delle Rsa Il Cardo e San Michele di Montecchio Precalcino, con il forte rischio che La Casa di Schio (che oggi gestisce le strutture) ne venga estromessa e che l’estromissione abbia ricadute sui lavoratori, sui pazienti e sui lavoratori de La Casa, che si troverebbe ad andare in deficit se i lavoratori che ora lavorano a Montecchio non accettassero il contratto con la nuova gestione”.

“In relazione alle ripetute notizie di stampa e di prese di posizione critiche relativamente alle procedute di gara europea a procedura aperta telematica per la gestione di servizi residenziali nel complesso di Montecchio Precalcino, la direzione aziendale dell’Azienda Ulss 7 Pedemontana precisa che il contratto attuale prevede la gestione di 2 strutture (San Michele 95 posti letto ed il Cardo 38 posti letto) per l’importo annuo di 4.189.571,89 euro. L’attività è resa dal gestore Ipab La Casa poichè ha vinto una regolare procedura di appalto alla quale hanno partecipato sia enti pubblici sia cooperative di servizi tenutasi nel 2013 e che andrà in scadenza il 29 febbraio 2020. La nuova gara di durata triennale prevede 2 lotti (4.001.816,67 euro l’anno) per la gestione di 3 strutture, il centro servizi per anziani non autosufficienti e disabili, il centro servizi per anziani non autosufficienti e Rsa disabili”.

Il tutto alla cifra di 12.005.450 euro per 3 anni, cioè 4.001.817 euro annuali, che nel nuovo appalto non includono la fornitura del servizio di lavaggio della biancheria (220mila euro l’anno), ora svolto dal gestore delle Rsa, poichè è un servizio che l’ente dovrebbe aggiudicarsi mediante l’adesione ad una gara indetta dal Soggetto Aggregatore di riferimento (Azienda Zero).

Ulss 7 sottolinea che il bando è fatto secondo indicazioni ministeriali e non potrebbe essere diversamente trattandosi di un ente pubblico.

“Per i contratti relativi a lavori, servizi e forniture, il costo del lavoro è determinato annualmente, in apposite tabelle, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali sulla base dei valori economici definiti dalla contrattazione collettiva nazionale tra le organizzazioni sindacali e le organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentativi. Nei contratti di lavori e servizi la stazione appaltante, al fine di determinare l’importo posto a base di gara, individua nei documenti posti a base di gara i costi della manodopera sulla base di quanto previsto (nelle leggi di riferimento). Negli atti di gara è stato correttamente indicato, quale contratto di riferimento applicabile per i servizi in questione, quello delle cooperative del settore socio-sanitario-assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo così come indicato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel disciplinare il costo del lavoro nel settore socio-sanitario assistenziale ed educativo, con successivi decreti ministeriali di determinazione del costo medio orario in pubblicazione, da ultimo, nell’anno 2020. Il costo orario assunto per ogni figura professionale è, pertanto, in linea con il costo del nuovo CCNL delle cooperative sociali e con la relativa Tabella Ministeriale. E’ stato verificato che il costo orario assunto per definire la base d’asta copre il costo orario attualizzato comunicato dal gestore uscente, Ipab la Casa, come da tabella trasmessa dalla stessa. Il costo del lavoro è stato stimato in 10.739.864,87 euro per entrambe le strutture. Per la determinazione complessiva della base d’asta, al costo del lavoro sono stati aggiunti altresì gli ulteriori costi stimati, tenuto conto dei vari oneri posti in carico all’appaltatore: costi generali (10%), e altri costi. Nel capitolato speciale di appalto, è stata espressamente prevista la clausola sociale, richiedendo ai concorrenti di presentare nel progetto tecnico le modalità di applicazione della clausola stessa. Tale progetto viene inoltre valorizzato anche con un punteggio specifico qualità di 5 punti. Il criterio di aggiudicazione dell’appalto è quello non del massimo ribasso del prezzo a base d’asta, bensì dell’offerta economicamente più vantaggiosa che, per norma, prevede l’assegnazione di 70 punti alla qualità dell’offerta tecnica e 30 punti al prezzo”.

In sintesi, la salvaguardia dei posti di lavoro nel settore pubblico non può essere la giustificazione per assegnare al comparto sanitario pubblico costi elevati nel momento in cui ci fosse un’offerta che, a parità di servizi, qualità e costo del lavoro, offrisse costi più bassi al settore sanitario.

A.B.

Ulss 7. Bando Rsa: “A rischio anche i dipendenti de La Casa”

Montecchio P. “Centri anziani verso la privatizzazione”, pronta la mobilitazione

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia