“La sanità veneta non può più essere lasciata in mano alla burocrazia. Oggi chi si ammala non chiede favori, chiede solo di essere curato in tempi umani.” Con queste parole Fabio Bui, candidato presidente della Regione Veneto per Popolari per il Veneto, lancia un attacco diretto al sistema sanitario regionale e presenta la sua proposta per una riforma profonda: un Piano Straordinario per la Sanità Veneta, pensato per restituire ai cittadini il diritto alla cura e alla dignità. Bui mette al centro del dibattito il tema delle liste d’attesa, ormai divenute uno dei problemi più sentiti dai veneti. “Le liste d’attesa sono diventate un incubo: mesi, a volte anni, per una visita o un esame. Questo non è più il modello di eccellenza di cui il Veneto andava fiero. È tempo di cambiare.”
“Un’operazione verità sulle liste d’attesa”
Il candidato annuncia che, da presidente, il suo primo atto sarà quello di avviare una “operazione verità” sui tempi di attesa. “Oggi non sappiamo nemmeno quanti veneti stanno aspettando una prestazione sanitaria – spiega Bui –. I dati sono frammentati, i sistemi informatici non comunicano tra loro e, nel frattempo, la gente è costretta a rivolgersi al privato o, peggio, a rinunciare a curarsi. È inaccettabile.” Per questo Bui propone la creazione di una piattaforma unica e trasparente, accessibile a tutti, dove ogni cittadino possa verificare in tempo reale i tempi di attesa e scegliere liberamente dove farsi curare, anche in un’altra ULSS, qualora i tempi risultassero più brevi.
Un altro punto chiave del piano riguarda il rafforzamento della sanità territoriale. Bui intende ridare potere decisionale ai sindaci e ai distretti locali, per riportare la sanità “vicino alle case” dei cittadini. “Le grandi aziende sanitarie hanno perso il contatto con le persone – sottolinea –. Dobbiamo tornare a un modello di prossimità, con poli sanitari diffusi, medici di base integrati con specialisti, e un sistema di prenotazioni semplice, anche per chi non usa la tecnologia. Nessuno deve più sentirsi abbandonato.”
“La salute deve tornare un diritto, non un privilegio”
Bui evidenzia come, nonostante il Veneto spenda ogni anno circa 9 miliardi di euro in sanità, i risultati non siano più all’altezza di questa spesa. “Dobbiamo cambiare rotta – afferma –. Meno burocrazia e più umanità. Le nostre eccellenze ospedaliere vanno valorizzate, ma non a scapito dei territori. La salute deve tornare a essere un diritto per tutti, non un privilegio per pochi. È questa la mia priorità da presidente.” Con il suo Piano Straordinario, Fabio Bui punta a rimettere al centro la persona, ridando efficienza e fiducia a un sistema che, secondo lui, ha smarrito il legame con i cittadini.
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