Lo stato di salute dell’economia veneta, dopo la diffusione dell’ultimo bollettino dell’ufficio statistico regionale, mostra “un quadro preoccupante” per la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vanessa Camani. “Le difficoltà del sistema produttivo e le preoccupazioni delle imprese, costantemente inascoltate dalla Giunta regionale, impegnata solo a celebrare se stessa, devono urgentemente essere rimesse al centro dell’attenzione”, mette in chiaro Camani. Citando i dati, la capogruppo Pd parla di previsioni del Pil “in costante contrazione” mentre “l’andamento dell’inflazione non è rassicurante: nei primi mesi del 2025 torna ad aumentare e, anche in questo caso, con un dato Veneto più alto della media nazionale”. Quest’anno, poi, rimarca, “si apre inoltre con una riduzione del numero delle imprese (-0,8%), in particolare nell’industria del comparto agricolo. In calo anche l’export che registra un -1,8%, pari a una contrazione di 1,5 miliardi. Sostanzialmente, in Veneto gli impatti delle tensioni geopolitiche sembrano avere un impatto negativo superiore rispetto ad altre aree”. Insomma, per Camani “dopo anni di immobilismo e di politiche industriali inesistenti sembra persino dispersa quella capacità di resilienza che il sistema produttivo Veneto aveva dimostrato nei passaggi più critici del recente passato. Le tensioni internazionali e clima di incertezza pesano moltissimo su un tessuto produttivo fatto di piccolissime imprese e lasciato colpevolmente solo nell’affrontare le turbolenze in atto”.

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