Vincoli ambientali e variante sostanziale del progetto della galleria della Pedemontana, tra Malo e Castelgomberto, nel ricorso presentato dall’associazione Covepa,  assieme ad altri 40 ricorrenti, contro il ministero dell’ambiente, Sis, Regione Veneto, commissione tecnica di Via e la società Superstrada Pedemontana Veneta.

Lo ha annunciato Covepa, fissando il punto per lunedì 29 aprile. “Alle ore 14,30 a Roma presso la Sala del Camera dei Deputati della Repubblica Italiana si terrà la conferenza stampa, promossa dal CoVePA, dai cittadini ricorrenti e dalla Deputa On. Sara Cunial. Avremo cura di approfondire i temi più attuali del cantiere più grande in Italia, la Pedemontana Veneta e soprattutto il ricorso che verrà dibattuto quella mattina,in udienza preliminare, depositato con numero di registro 15464/2018 presso il tribunale amministrativo regionale per il Lazio Sede di Roma – Sez. II-bis.

Il ricorso è promosso dall’associazione coordinamento veneto pedemonta alternativa, Covepa, e da altri 40 ricorrenti, patrocinati dall’Avv. Prof. Gianfranco Perulli e l’Avv. Sara Dell’Ariccia contro il ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, in persona del Ministro pro tempore, la commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA – VAS, rappresentato dall’Avvocatura Generale dello Stato, il consorzio stabile Sis Scpa. concessionario e contraente geneale, la Superstrada Pedemontana Veneta Spa, società di gestione dell’opera, tutelate dagli Avv.ti Arturo Cancrini e Francesco Vagnucci e contro la Regione Veneto, in persona del legale rappresentante pro tempore Luca Zaia. Il ricorso è volto all’annullamento della variante della Galleria della Pedemontana Veneta di 7 km tra Malo e Castelgomberto in Provincia di Vicenza. In particolare vuole travolgere l’approvazione del “Progetto “Lotto 1 tratta C che riguarda la Variazione Progettuale dal Km 11 + 190 al Km 17+000” con la modifica delle fasi di scavo della Galleria Naturale di Malo, approvata dalla Commissione Nazionale di Valutazione d’Impatto Ambientale.

Per i ricorrenti si tratta di una variante sostanziale al Progetto Esecutivo in violazione dei precedenti vincoli ambientali che tutelavano le aree dove risiedono da un cantiere particolarmente distruttivo, rispettate anche dal Commissario straordinario per la costruzione dell’opera in carica fino al 2016, ma disattese nel recente parere del 2018, dalla Regione Veneto e dal Ministero dell’Ambiente, che esso stesso le aveva emesso nel 2006. Si trattava di vincoli ambientali e paesaggistici che tutelavano la zona di cantiere della galleria di sicurezza situata nella località di Val Lugana in comune di Malo”.

di Redazione AltovicentinOnline

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