A quasi due settimane dal terzo sequestro della galleria di Malo, questa volta per truffa,  Luca Zaia si presenta alla seduta straordinaria del consiglio regionale. “Regione è parte lesa e abbiamo piena fiducia nella Procura. Approvata all’unanimità la mozione presentata dall’opposizione, che chiede non solo la costituzione parti civile della Regione ma anche la verifica di tutti i 94km della Pedemontana. Calcestruzzo, tondini d’acciaio che, per il tratto di Malo, non sarebbero conformi. Sottodimensionati gli ultimi e di inferiore resistenza gli altri a quanto pare. Materiali che potrebbero essere stati usati anche sui restanti 88km del cantiere veneto e per i quali le minoranze chiedono una verifica straordinaria.

“In un Paese civile c’è l’obbligo di rispettare il lavoro della Magistratura. L’istituzione regionale non può costituirsi parte civile fintantoché non c’è il rinvio a giudizio- ha dichiarato il Governatore Zaia-La scorsa settimana la Giunta ha comunque provveduto a dare incarico al professor Emanuele Fragasso di tutelare la Regione dal punto di vista penale, qualora vi siano sviluppi nelle indagini sui cantieri della Pedemontana Veneta. Le verifiche sulla galleria di Malo e sull’impiego di materiali nei cantieri della Superstrada Pedemontana Veneta sono in corso – ha ribadito Zaia – e vi confermo che non accetteremo la consegna dell’opera fintatochè non saranno conclusi i collaudi. Ricordo che i collaudatori, tecnici, amministrativi e statici rispondono alla Giunta regionale. Se qualcuno ha sbagliato dovrà pagare. Ma non possiamo fare i processi prima delle indagini. Stiamo seguendo la vicenda, con tutta la delicatezza del caso. Sarà la Procura a fare chiarezza, abbiamo piena fiducia nei giudici. Il cronoprogramma di realizzazione è rispettato – ha aggiunto – e le opere verranno completate entro il 31 dicembre 2020, ad eccezione della galleria di Malo, oggetto del sequestro”.

1600 operai
Nel confermare inoltre la massima attenzione alla salute e all’incolumità dei 1600 lavoratori impegnati nei cantieri della superstrada, Zaia ha concluso assicurando totale trasparenza sull’opera: “Le carte sono a vostra disposizione – ha ricordato ai consiglieri reginali – e la Struttura di Progetto risponderà ad ogni vostra richiesta di informazione o documentazione”.

criticità Galleria Malo
Nell’intervento in consiglio Zaia spiega che le carte ci sono e sono a disposizione, ripercorrendo anche la storia dei 6km di Malo. “Nel 2016, a seguito di un incidente mortale, è stato sequestrato il cantiere dal lato di Malo. E’ stato dissequestrato nell’autunno 2018 al fine di operare la messa in sicurezza, secondo la perizia dei tecnici ausiliari dei giudici, e per effettuare i campi prova per individuare e testare la soluzione migliore da adottare scegliendo il tipo di chiodi e splitzbeton. Nel 2017 dal lato Castelgomberto è stato notificato il secondo sequestro a seguito di un cedimento del terreno dopo un significativo evento piovoso, con refluimento del materiale in galleria nella canna sud. Al fine di recuperare parte dei tempi di costruzione, nel novembre 2018 è stata approvata una variante non sostanziale, previo parere favorevole del MIT, MATTM e MIBAC, per modificare la cantierizzazione della galleria e poter scavare e asportare il materiale di scavo anche dalla galleria di servizio di Vallugana. Il 4 luglio scorso è stato notificato al concessionario il sequestro di tutta la galleria lunga circa 6 km con l’ipotesi di truffa per materiali non conformi”.

Che cosa intende fare la Regione
Fintanto che la procura continua le sue indagini sulla galleria di Malo, la Regione continua col resto dei lavori.”Si procederà con la realizzazione del resto dell’opera, con intensificazione dei controlli. Per la verifica della costruzione di Pedemontana Veneta, sono stati già nominati dalla Regione, per ognuno dei tre lotti in cui è organizzata l’infrastruttura, una commissione di collaudo tecnico-amministrativa, composta da due tecnici e da un amministrativo, ed un collaudatore statico. Il collaudatore è un tecnico addetto al controllo e verifica dei requisiti tecnici, amministrativi ed economici di una costruzione in relazione a un progetto e alle normative vigenti. I collaudi previsti sono tutti in corso d’opera- ha spiegato ancora Zaia – Gli incaricati rispondono pertanto alla Regione”.

Pd, Zanoni: “non ha detto nulla sui controlli straordinari”
Alla fine da Zaia è arrivata una risposta su tre: la Regione si costituirà come parte offesa nel procedimento penale e come parte civile nell’eventuale processo collegato al sequestro della galleria di Malo, ma non ha detto niente sui controlli straordinari lungo l’intero tracciato per verificare che i lavori siano fatti a ‘regola d’arte’ e che i materiali utilizzati rispondano alle previsioni dei capitolati; così come non c’è stata chiarezza sui provvedimenti per tutelare la sicurezza delle condizioni di lavoro e garantire i livelli occupazionali. Siamo però soddisfatti perché la nostra mozione alla fine è stata approvata all’unanimità-continua Zanoni-Ho ascoltato con attenzione l’intervento di Zaia che su 20 minuti ne ha dedicati appena cinque all’oggetto del Consiglio, il resto è andato fuori tema.  Se penso che il ministro Salvini ha definito la Pedemontana come opera da prendere a esempio in tutta Italia vengono i brividi. Finora ci sono stati quattro sequestri nei cantieri e, purtroppo, due morti sul lavoro. Ricordo poi il costo ingente per le casse pubbliche: 614 milioni è il contributo statale, altri 300 arrivano dai contribuenti veneti.  Siamo di fronte a un project financing al contrario, con il rischio d’impresa scaricato sul pubblico grazie alla convenzione del 2017, con cui Sis riceverà un canone annuo per un totale di 12.1 miliardi sicuri, mentre la Regione incasserà i pedaggi. Con la beffa aggiuntiva per i residenti che hanno visto svanire l’esenzione promessa. Se questa è un’eccellenza, siamo davvero spacciati. Adesso – conclude – vigileremo affinché le richieste della mozione approvata all’unanimità, siano davvero portate avanti dalla Giunta regionale”.

“Zaia aveva obbligo di vigilare, dov’era?”
“I Veneti pagano l’opera? Allora Zaia ha l’obbligo di vigilare e controllare la Pedemontana, non solo inaugurarla. 300 milioni di euro dei veneti già dati al privato, oltre ai 614mln del governo nazionale, e altri arriveranno con il futuro canone, pagato con pedaggi a peso d’oro e i rischi sulle previsioni del traffico a carico della Regione: non sono pochi”, hanno commentato i consiglieri Guarda, Ruzzante  e Bartelle  -Sono soldi dei Veneti, per noi spesi male, ma per il Presidente Zaia, apparso oggi in via straordinaria, dobbiamo rasserenarci, visto che va tutto bene, e attende la Procura. Rispondendo oggi alle proposte da noi avanzate, però, la regione si è già costituita parte offesa, e sarà parte civile solo in caso di rinvio a giudizio. Ciò lo apprezziamo, ma a questo punto ci domandiamo: perché il silenzio fino ad oggi? Se è frode ai danni della Regione e quindi dei cittadini, allora serve verificare e controllare, proteggere e comunicare.  Di certo non abbasseremo la guardia in merito ai controlli sulle opere in calcestruzzo e alle revisioni contrattuali necessarie in caso fosse accertato che i lavori non sono stati fatti a regola d’arte, affinché i nostri concittadini siano protetti da chi, ormai troppo spesso, sceglie politicamente la strada del fare il leone con i deboli e la pecora con i forti”.

di Redazione AltovicentinOnline

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