In Veneto la parità di genere sul lavoro è ancora un miraggio. L’occupazione femminile nel 2020 è infatti pari al 60,7% contro l’81,1% di quella maschile; la disoccupazione raggiunge il 7,5% per le donne mentre si ferma al 4,5% per gli uomini. E per quanto riguarda il part time il divario è ancora maggiore, in quanto coinvolge il 36,6% delle donne e il 6% degli uomini. A diffondere i dati è il direttore dell’area politiche economiche, capitale umano e programmazione comunitaria della Regione Veneto Santo Romano,  alla presentazione del rapporto ‘L’occupazione maschile e femminile in Veneto, rapporto sulla situazione del personale nelle aziende con oltre 100 dipendenti – dati biennio 2018/2020’, a palazzo Grandi Stazioni di Venezia.
I dati sono stati raccolti dall’Ufficio regionale della Consigliera di parità, monitorando 1.015 aziende venete con oltre 100 dipendenti, pubbliche e private, per un totale di 362.200 occupati. In base al report, le donne occupate sono il 44,6%. Rispetto ai contratti part time le donne costituiscono l’83,6% contro il 16,4% degli uomini. I settori dove sono più presenti le donne sono noti: istruzione, sanità e altri servizi sociali (79%) e commercio (62% donne). Per quanto concerne i ruoli apicali: le donne quadro sono il 34% e il 32% dirigenti. Anche il gap salariale è rilevante: la retribuzione media annua lorda (quadri, operai, impiegati e apprendisti) è di 33.141 euro per gli uomini conto 23.262 euro per le donne
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