Un nuovo allarme PFAS scuote la provincia di Vicenza. Dopo la segnalazione di Arpav del 21 maggio scorso sulla presenza di PFBA – una sostanza della famiglia dei PFAS – nei cantieri della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV), il gruppo consiliare Vicenza in Comune ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Provincia, Andrea Nardin.
Secondo le analisi, il PFBA sarebbe contenuto in un prodotto utilizzato per accelerare la presa del calcestruzzo nei tunnel della Pedemontana, in particolare nei tratti di Sant’Urbano e Malo. I materiali di scavo, circa 3 milioni di metri cubi, sono stati poi conferiti in 21 cave o discariche della provincia, molti dei quali in zone di ricarica della falda.
La situazione è ora al vaglio della Procura di Vicenza, che ha indagato 12 persone per reati ambientali e omessa bonifica. Intanto, nei Comuni di Dueville, Caldogno e Vicenza, l’Ulss 8 Berica ha chiuso 11 pozzi privati per contaminazione da PFBA, che si aggiungono agli 8 pozzi già sigillati in precedenza.
La Regione Veneto ha attivato un tavolo tecnico con Arpav, Viacqua, Acegas e le aziende sanitarie locali, ma – come sottolineano i consiglieri di Vicenza in Comune – “i Comuni non sono stati ancora coinvolti, nonostante siano in prima linea nella gestione delle conseguenze ambientali”.
Nel documento presentato, i consiglieri Carlo Gecchelin, Marco Guzzonato, Mattia Pilan, Enrico Storti, Diego Zaffari e Massimo Zulian chiedono al presidente Nardin se fosse già informato del problema prima del 21 maggio e quali misure siano state adottate per proteggere la salute pubblica e le falde acquifere.
Tra le richieste principali: conoscere l’elenco dei 21 siti di conferimento, verificare che siano gestiti in sicurezza per evitare fenomeni di percolazione, e avere un aggiornamento sullo stato della bonifica dell’ex Miteni di Trissino, epicentro della precedente emergenza PFAS.
“Non possiamo permettere che la nostra provincia riviva un disastro come quello già subito negli anni scorsi,” affermano i consiglieri. “ISPRA parla di rischio di imminente danno ambientale: servono chiarezza, controlli e una presa di posizione netta da parte della Provincia.”
L’interrogazione sarà discussa nel prossimo Consiglio Provinciale, insieme a una proposta di messa al bando nazionale dei PFAS avanzata dal gruppo Vicenza in Comune.
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