È Giovanni Manildo il primo candidato alla presidenza della Regione ad aver ufficializzato la propria corsa. E lo fa da capofila di una coalizione ampia e in espansione, pronta a presentarsi con ben sette liste sulla scheda elettorale. Un numero record, considerando che nel 2020 entrambe le coalizioni principali si erano fermate a cinque.
Accanto alle già confermate Partito Democratico, Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle, Volt Europa e Le Civiche, si preparano a entrare in campo anche Casa Riformista – progetto di area renziana – e una nuova civica centrista che potrebbe includere Azione, in attesa dell’ufficialità.
«La nostra è la coalizione più ampia mai vista, ma soprattutto è viva, dinamica, attrattiva. Stiamo costruendo un progetto inclusivo che parla anche al mondo liberale e riformista», ha dichiarato Manildo. «Il lavoro di squadra parte da lontano, e oggi siamo uniti con un obiettivo comune».
Attesa per la Leopolda del 4 ottobre, dove il candidato sarà ospite insieme ad altri amministratori locali del centrosinistra. Lì potrebbe arrivare il via libera definitivo all’ingresso di Italia Viva e +Europa.
Nel frattempo, Volt ha già presentato i propri candidati: una squadra giovane e cosmopolita, tra cui spiccano i nomi di Geremia Antonini, Margherita Rigoli e Mattia Albertin, tutti under 30 e con esperienze accademiche internazionali. Un segnale chiaro: il centrosinistra vuole parlare anche alle nuove generazioni.
Le Civiche, intanto, hanno scelto il claim «Finalmente!» e puntano su un progetto duraturo e radicato nei territori. La corsa è partita, e Manildo sembra volerla guidare con largo anticipo.
Fonte Corriere del Veneto
