“Ci siamo presi ancora qualche giorno per la modifica dei parametri, in modo che si chiuda per lunedi’”. Lo afferma il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera. “Siamo entrati in uno scenario nuovo, abbiamo le vaccinazioni e quindi l’eventuale contagiato non rappresenta piu’ una spia rispetto ad una popolazione ma rispetto ad una parte di popolazione”, continua Zaia, spiegando che al momento le perplessita’ sollevate rispetto alla sostituzione dell’Rt con i dati relativi ai ricoveri in ospedale e in terapia intensiva riguardano il fatto che questi ultimi “non sono dati predittivi”, anche se in realta’, visto che ormai una serie storica di dati esiste, anche per questi si potrebbero studiare degli algoritmi. “Questa mattina c’e’ stato un incontro tra Regioni, ministro Speranza e ministra Gelmini, ed e’ uscita una proposta che e’ ancora in itinere, ci sono dei tavoli che si devono trovare in questa settimana per accelerare il piu’ possibile e arrivare alla cabina di regia prevista lunedi’ con la formulazione dei nuovi parametri che andrebbero a superare i 21 parametri, che sono quelli selezionati ad aprile 2020 e quindi sono gli stessi da 52 settimane, con una situazione sicuramente diversa”, aggiunge l’assessore regionale alla Sanita’, Manuela Lanzarin.

“Le indicazioni di tutte le Regioni sono di andare piu’ sull’incidenza dei casi, che andrebbe associata a scenari di colorazione con un’attenzione rispetto all’Rt ospedaliero e in con un riferimento ad un quantitativo di tamponi legato al numero di abitanti e anche ai vari scenari”, conclude Lanzarin.

Sul fronte nazionale

L’Istituto superiore della Sanità (Iss) ed i tecnici delle Regioni al lavoro sul possibile nuovo modello di valutazione del rischio del contagio.

Il governo punta a basare il nuovo modello di valutazione del rischio contagio sull’incidenza dei casi Covid, mantenendo l’impostazione a 4 colori, con altrettanti livelli di rischio legati a incidenza, e mantenimento dei tassi di occupazione dei posti letto.

Non si può escludere al momento che l’assegnazione dei colori possa essere circoscritto in alcuni casi anche a zone (provinciali) e non più alle regioni. I governatori, che oggi incontreranno l’Esecutivo, avevano proposto di “superare il meccanismo dei quattro colori” e di sostituirli con tre livelli di rischio: basso (avrebbe determinato misure simili alla zona bianca), medio (limitazione di alcune attività) e alto (dove sarebbe potuto restare in vigore il coprifuoco).

La proposta che invece sarebbe stata accolta dal Governo è quella dell’eliminazione dell’indice di Rt calcolato sui sintomatici, oltre all’eliminazione di altri parametri ancora previsti. Tramontata per il momento la proposta – che non sarebbe stata avanzata dalle Regioni – di introdurre tra i parametri il livello di diffusione delle varianti del Covid o quello sul numero di somministrazioni del vaccino effettuate.

Si svolgerà lunedì 17 maggio, intanto,  la cabina di regia tra le forze di maggioranza per discutere delle riaperture. Così fonti di palazzo Chigi. Una decisione che fa storcere il naso al centrodestra. “Come Lega stiamo insistendo perché già dalla settimana prossima si possa riaprire. La riunione era fissata per venerdì, invece che venerdì la fanno lunedì… Se lunedì si prenderà atto dei dati in miglioramento e si tornerà al lavoro e alla normalità nelle nostre città sarà fondamentale”, dichiara Matteo Salvini a Fuori dal coro, su Rete 4.

La nostra richiesta è di abolire il coprifuoco, riaprire i centri commerciali anche nel fine settimana. Non c’è più motivo per chiudere, vietare, rincorrere“, aggiunge. “Lo vedremo lunedì. Speranza deve prendere atto dei dati“, osserva ancora. E a chi gli chiede se metterà in discussione la sua permanenza al governo, nel caso in cui il governo dovesse limitare il coprifuoco alle 23 e non abolirlo, Salvini dice: “Non è che noi ogni settimana dobbiamo rimettere in discussione la nostra permanenza al governo. Sono convinto che il presidente Draghi restituirà il diritto al lavoro e la dignità agli italiani che hanno dimostrato enorme pazienza”.

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