Le liste d’attesa nella sanità veneta calano in modo considerevole; lo sforzo della Regione verso questo obiettivo non ha eguali. Abbiamo applicato tutte le misure che le normative ci hanno consentito di attuare, con risultati incontrovertibili e verificabili. Lo attestano le ultime rilevazioni riferite alle prestazioni con priorità scadute da recuperare: tra il 31 dicembre 2024 e il 31 maggio 2025, si attestano a zero per le prestazioni da erogare entro dieci giorni; a meno 80% per quelle entro 30 giorni (da 10.814 a 2.202); a meno 69% quelle entro 60 giorni (da 17.381 a 5.304). E in particolare da maggio 2023 a oggi, inoltre, le prestazioni da recuperare in classe D si sono ridotte del 94% passando da 82.811 a 2.201. Mentre per quelle in classe P si registra un calo del 97% dall’inizio del piano straordinario di recupero, passando da 74.169 prestazioni in attesa alle attuali 5.304. Le specialità maggiormente coinvolte sono in particolare dermatologia, oculistica e ortopedia. Dal 2016, tra l’altro, la Regione Veneto ha autonomamente deciso di dimezzare i limiti sui tempi di attesa rispetto a quelli nazionali per le prestazioni D e P. La nostra regione, inoltre, ha speso integralmente le risorse assegnate per abbattere le liste d’attesa, utilizzando risorse del Fondo sanitario regionale. Nel 2023 sono stati assegnati e spesi 29,1 milioni di euro; nel 2024 la Regione ha impiegato 41,5 milioni di euro, già interamente assegnati e utilizzati Nel 2025, con DGR 333 del 1° aprile, sono stati già stanziati 42,3 milioni di euro, così ripartiti:  22,3 milioni per prestazioni aggiuntive del personale; e 20 milioni per acquisti da privato accreditato.
Non ci fermeremo qui. Porteremo avanti ogni azione che ci consentirà di garantire e rafforzare il livello raggiunto, grazie al coordinamento della Cabina di Regia, a un’organizzazione dettagliata della nostra Sanità, monitoraggi periodici, uso dell’intelligenza artificiale per individuare anomalie, investimenti in macchinari di ultima generazione per i quali impegniamo ogni anno 70 milioni di euro, e alla professionalità degli operatori sanitari a cui va il nostro ringraziamento”. Lo ha voluto precisare ieri pomeriggio l’assessore alla Sanità e al sociale, Manuela Lanzarin, intervenendo in audizione nel corso della Quinta Commissione consiliare sul tema delle liste di attesa.

Ad illustrare le numerose iniziative intraprese è stato il direttore generale dell’Area Sanità e sociale della Regione del Veneto, Massimo Annicchiarico, partendo dai tre riferimenti normativi, regionali e nazionali, che hanno guidato l’azione regionale: DGR 626 del 4 giugno 2024 “Aggiornamento Piano Regionale Governo Liste d’Attesa e Piani Attuativi Aziendali 2024 e aggiornamento 2025”; DL 73/2024 convertito L. 107/2024; DDR 133 del 26 settembre 2024 istituzione Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste d’attesa e nomina RUAS.

Come abbiamo già scritto ieri, a presentare alcune delle azioni di miglioramento avviate con l’Unità centrale è stata la Direttrice della Programmazione sanitaria Romina Cazzaro.
È stato promosso un Corso per operatori del CUP e URP: con il coinvolgimento di 61 partecipanti di tutte le Aziende per migliorare la gestione delle prenotazioni, delle richieste degli utenti e delle criticità, avviando un percorso standardizzato. Verrà riproposta a breve una seconda edizione della formazione rivolta a tutti gli operatori. È stato studiato il Perfezionamento dei percorsi di presa in carico del paziente cronico.
Il modello introdotto prevede che la prescrizione sia effettuata dallo specialista stesso e la programmazione dell’appuntamento sia in carico alla struttura sanitaria senza alcun re-invio al medico di medicina generale e al CUP. Al termine del percorso di presa in carico o nel caso di stabilizzazione della patologia cronica, lo specialista riaffida il paziente al proprio curante, che ritorna ad essere il primo interlocutore incaricato di definirne il percorso di cura, all’interno dei PDTA attivati e anche con il ricorso al teleconsulto.

È stata predisposta una Valutazione dell’appropriatezza prescrittiva con una ricognizione delle iniziative intraprese durante un anno nelle singole Aziende del territorio regionale con l’obiettivo, grazie anche all’AI, opportunamente addestrata da medici validatori e referenti per ciascuna azienda, di individuare le criticità, evidenziare e far conoscere le buone pratiche. Sono stati introdotti software dedicati e proposti obiettivi di budget volti ad incentivare la correttezza delle prescrizioni. Il lavoro svolto ha portato una riduzione dell’andamento della domanda (Traccianti) rispetto all’anno precedente del 2,45%.

È stato decretato il Percorso standardizzato della prenotazione al fine di uniformare il comportamento di tutti gli operatori CUP. In particolare è obbligatoria la registrazione a sistema del numero di ricetta elettronica (NRE) al fine di tracciare in modo preciso il primo contatto tra utente e operatore. Non possono essere fornite informazioni su eventuali disponibilità di posti se non inserendo la prescrizione nel sistema e tracciando il contatto. Quando la richiesta dell’utente non può essere evasa subito con un appuntamento, il CUP deve prenderla in carico (pre-appuntamento) per registrare la data di contatto con l’utente; segnalare all’ambulatorio/servizio la necessità di un ulteriore slot. Successivamente il Cup deve contattare l’utente per comunicare la data dell’appuntamento e completare la prenotazione con la conferma dell’utente.

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