“Liste d’attesa e carenza di personale? La Regione i soldi per risolvere il problema li avrebbe, ma non li usa”, afferma Flavio Tosi, europarlamentare e coordinatore veneto di Forza Italia, a Bruxelles in commissione ENVI che si occupa anche di tutela della salute.

Tosi, che è stato assessore regionale alla Sanità, rivela: “La Regione ha avanzato oltre 600 milioni di euro nell’esercizio di bilancio del 2024: a scopo prudenziale ne ha accantonati una parte, ma anziché usare gli altri 450 milioni di liquidità per ridurre le liste d’attesa, comprando le prestazioni diagnostiche o chirurgiche (dal pubblico come dal privato), e per assumere personale, sceglie di destinarli a garanzia di possibili perdite del 2024 ancora in corso di definizione (siamo a maggio 2025!!) e agli investimenti in edilizia sanitaria. Sia chiaro, è utilissimo costruire le case di comunità e rafforzare la medicina territoriale, ma poi senza medici, infermieri e personale sanitario e amministrativo quelle strutture non partono”.

Tosi fa riferimento ai dati pubblicati dalla Regione nella delibera n. 424 del 22 aprile scorso , in cui risulta che l’importo disponibile accantonato da Azienda Zero nel corso dell’esercizio 2024 che può essere destinato con successive determinazioni della giunta regionale è pari a 608.189.505,39 euro. Di questi, circa 160 milioni vengono accantonati soprattutto a garanzia del generale equilibrio economico-finanziario del Sistema sanitario regionale e dei suoi Enti, e a copertura degli oneri dei contratti dei dipendenti.

Al netto di queste destinazioni però rimangono disponibili altri 446.879.965,49 euro, “soldi non in conto capitale, ma che sono avanzi di cassa, quindi liquidi” dice Tosi. Eppure, continua Tosi, “la Regione si propone di utilizzare pure questi a garanzia dell’eventuale squilibrio economico-finanziario, pur avendo chiuso da un pezzo l’esercizio 2024, e agli investimenti legati al PNRR, quindi all’edilizia sanitaria. Per la riduzione delle liste d’attesa e l’assunzione di nuovo personale invece nessun impegno e nemmeno un euro”. Per Tosi invece “serve reinvestire una parte di quei soldi nel personale dipendente, altrimenti continueremo a tappare i buchi con i gettonisti esterni che ci costano almeno il triplo”; e “parte di quell’avanzo va anche destinato alle Ulss per comprare dal pubblico e dal privato convenzionato le prestazioni sanitarie, così si riducono le liste d’attesa”.

 

ASSESSORE LANZARIN: DA CHE PULPITO, QUANDO C’ERA LUI MEDICI IN RIVOLTA

“Le dichiarazioni dell’onorevole Flavio Tosi sono del tutto infondate, pretestuose e dimostrano una grave disinformazione sulla gestione contabile della sanità veneta. Parlare di 446 milioni di euro di ‘avanzi di cassa’ non solo è falso, ma alimenta un allarme ingiustificato presso i cittadini”. L’assessore alla Sanità e al Sociale del VENETO, Manuela Lanzarin, stronca sul nascere l’attacco dal parlamentare forzista. “Le risorse cui fa riferimento Tosi- spiega- sono somme già interamente utilizzate nel corso del 2024 dalla gestione sanitaria accentrata per il funzionamento del sistema sanitario regionale. Parliamo di fondi impiegati per sostenere Azienda Zero, l’Arpav, la digitalizzazione della sanità, l’integrazione al Pnrr, il pagamento delle prestazioni aggiuntive del personale sanitario e gli acquisti da privato accreditato per recuperare le liste d’attesa, proprio quelle che oggi Tosi finge di voler difendere”. Quanto ai numeri evocati dal deputato di Forza Italia, Lanzarin chiarisce: “Il presunto ‘utile’ da 446 milioni non esiste. I dati ufficiali dei bilanci 2024 approvati dalle Ulss e dalle Aziende Ospedaliere certificano un risultato positivo complessivo pari a cinque milioni di euro. Qualunque disponibilità verrà verificata dagli organi ministeriali competenti entro luglio e, come prevede la legge, potrà essere usata esclusivamente per spese di investimento”. Sul fronte del personale e delle prestazioni sanitarie, Lanzarin ricorda che nel 2024 il VENETO ha destinato oltre 250 milioni di euro all’acquisto di prestazioni sanitarie di specialistica ambulatoriale da privato accreditato, e per il 2025 ha già impegnato altri 42,3 milioni di euro per abbattere le liste d’attesa. “Il tutto entro i limiti dei tetti di spesa nazionali, che Tosi dovrebbe conoscere”.

Quanto al personale, “ci muoviamo entro i vincoli di legge, che solo per Regioni virtuose come il Veneto sono stati incrementati nel 2024 del 2,5%, fino a oltre due miliardi e mezzo di euro per spese di personale. Altro che immobilismo, altro che gettonisti: qui si lavora ogni giorno per garantire servizi ai cittadini, nel rispetto delle regole e con una visione di sistema”, ribatte Lanzarin. “Chi cerca visibilità gettando fango su un sistema che funziona- affonda- offende il lavoro di migliaia di operatori sanitari veneti e dei cittadini stessi. Il Veneto non lascia indietro nessuno e risponde con i fatti, non con le polemiche da talk show. E viene da chiedersi: da che pulpito viene la lezione? Tosi è stato assessore regionale alla sanità dal 2005 al 2007, uno dei periodi più critici per il sistema sanitario veneto. Basterebbe scorrere le rassegne stampa dell’epoca per rendersene conto”. Ad esempio, cita, il Gazzettino (23 marzo 2006) parlava di “allarme in tutta la Regione per le liste d’attesa”, L’Arena (15 novembre 2006) titolava “Medici in rivolta: sanità sotto stress”, e Il Mattino di Padova (28 febbraio 2007) denunciava attese fino a sei mesi per una visita specialistica. Il Corriere Veneto il 12 gennaio 2007: “Sanità, la cura Tosi non funziona”. Oggi, “la situazione è radicalmente diversa: il Veneto è primo in Italia per qualità delle prestazioni sanitarie, secondo l’ultima valutazione dei Lea pubblicata dal Ministero della Salute. Le liste d’attesa stanno diminuendo, i numeri sono verificabili, e la sanità veneta è un modello di efficienza riconosciuto a livello nazionale. Chi ha davvero a cuore il bene dei cittadini- conclude l’assessore- dovrebbe riconoscere i risultati raggiunti e il lavoro costante di chi opera ogni giorno, anche nei giorni festivi, nei nostri ospedali. Non screditarli con polemiche sterili e senza fondamento”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia