“Come emerge dai recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto pressoché tutte le principali città della nostra regione, la sicurezza è un tema all’ordine del giorno. Stilando un mero elenco di episodi di varia gravità e osservandone la distribuzione geografica, possiamo purtroppo affermare che nessun luogo è immune, con una trasversalità che finisce per assumere la dimensione di una distribuzione capillare”. Così il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, aprendo la conferenza stampa dedicata all’attuazione della legge regionale sulla Polizia locale oggi a Palazzo Ferro-Fini.
“Se da vicentino conosco bene le problematiche del capoluogo berico, allargando lo sguardo, molte altre città venete sono state teatro, nei mesi scorsi, di aggressioni e violenze, anche in pieno giorno: le conseguenze per i cittadini, la loro qualità di vita e la percezione che hanno del contesto in cui vivono sono deleterie, così come per lo stesso tessuto sociale, che finisce per sfilacciarsi”, aggiunge. Invece, una città che garantisce di poter vivere e lavorare in un contesto sereno e stabile “è una città sana”, prosegue riconoscendo che “non è agevole il compito della Polizia locale oggi: e non lo è perché gli episodi che la vedono chiamata ad intervenire sono molteplici e gravi ma soprattutto perché le condizioni di lavoro sono spesso difficili, con scarsità di risorse e mezzi”. Dunque, servono “uniformità e coordinamento, maggiore collaborazione istituzionale con enti e organismi pubblici, territoriali e statali, privati e organismi del terzo settore”, sistemi informatici, educazione civica e cultura della sicurezza, formazione, “e tutto ciò a partire dalla consapevolezza che gli operatori di Polizia locale sono esposti, quotidianamente e costantemente, a specifici fattori di rischio, fisico oltre che psicologico”.
Un “gravissimo episodio di violenza” è avvenuto ieri sera in via Vittor Pisani, a Sottomarina, a pochi passi dalla abitazione del consigliere regionale del Pd Jonatan Montanariello: una donna è stata aggredita “con inaudita brutalità mentre stava passeggiando: un fatto che sconvolge e allarma profondamente la nostra comunità”. E dunque a lei vicinanza e augurio di una pronta e completa guarigione, solidarietà ai familiari per le ore di angoscia e un ringraziamento alle Forze dell’ordine. Chioggia “non può e non deve convivere con simili episodi di violenza. La sicurezza dei cittadini deve essere garantita, con strumenti, come il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza e risorse adeguate da investire su prevenzione e sicurezza”, avvisa Montanariello.
“Niente velo in luogo pubblico”
In tema di sicurezza arriva anche la spinta del leghista Giuseppe Pan affinché nei luoghi ed edifici pubblici del Veneto, così come a scuola, non si entri con burqa o niqab. “Chiediamo, con rinnovato vigore, una legge nazionale per concretizzare questo divieto, sul modello di quanto attuato da numerosi stati europei. Il riconoscimento di una persona in determinati contesti costituisce un principio cardine della democrazia, come pure la continuazione dei dettami dello stesso ordinamento italiano. Cosa che certi veli integrali (o quasi) impediscono, proprio come i passamontagna o i caschi. Ma democrazia significa soprattutto garantire la sicurezza per tutti i cittadini”. Pan è convinto che questa stretta “non diminuirà, anzi accompagnerà il processo di integrazione: se è vero che la libertà religiosa è un presupposto fondamentale di ogni ordinamento democratico, il suo esercizio non può prescindere dall’adeguamento dei valori dello stato ospitante; in primis, se questo principio consiste nella sicurezza di tutti i suoi cittadini”.
