“Vera o strategica che sia, l’apertura di FdI, che rimette di nuovo in ballo la discussione sul terzo mandato, è il segno di un’alleanza di destra che piega le regole democratiche ai propri interessi”.
Lo dice la capogruppo del Pd in Consiglio regionale del Veneto, Vanessa Camani.
“Dopo i recenti, netti pronunciamenti della Consulta sul tema, e dopo l’impugnazione dello stesso Governo Meloni sulla legge trentina, siamo di fronte ad una virata che lascia oggettivamente sbalorditi. E alla quale è possibile dare varie interpretazioni, dal tentativo di dilazionare i tempi delle prossime elezioni regionali fino a quello di dare alla Lega e a Zaia un ‘contentino’ prima dello scontro finale. L’unica cosa certa è che tutto questo avviene in barba dei principi costituzionali ribaditi a più riprese, e degli stessi cittadini”.
Secondo Camani, “il Veneto, che attende di aprire una nuova stagione dopo i 15 anni di governo Zaia, viene infatti trattato come merce di scambio tra i partiti della maggioranza. Senza rispetto per niente e nessuno, e attraverso schermaglie prive della minima coerenza e responsabilità, cose che in politica dovrebbero essere invece due colonne portanti. Quale credibilità hanno le aperture sull’ennesimo mandato per Zaia quando sono pronunciate da chi fino a ieri negava anche solo la possibilità di pensarci? In politica si può anche cambiare idea, ma qui siamo davvero di fronte alle giravolte, talmente esplicite da non risultare neppure credibili”.
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