I Comuni soci di AVA – Azienda Veneto Ambiente – intervengono ufficialmente sulla questione del trattamento dei fanghi da depurazione delle acque reflue urbane presso l’impianto di Ca’ Capretta, proponendo una linea chiara e improntata al principio di precauzione.

Attraverso una comunicazione congiunta, i Comuni esprimono l’intenzione di proporre al Consiglio di Amministrazione di AVA la discussione e la votazione, nella prossima Assemblea dei soci, di una mozione per la rimozione dell’autorizzazione al trattamento del codice CER 190805 – che identifica i fanghi provenienti dal trattamento delle acque reflue urbane – dalla procedura di rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) attualmente in corso.

 Contesto e motivazioni
Pur riconoscendo che l’attuale Cda ha già espresso la volontà di non avvalersi dell’autorizzazione al trattamento di tali rifiuti presso Ca’ Capretta, i Comuni ritengono comunque opportuno formalizzare e rafforzare questa posizione in sede assembleare.

La richiesta di revoca dell’autorizzazione viene descritta come un atto concreto di tutela ambientale e sanitaria, in grado di offrire maggiori certezze e rassicurazioni alla cittadinanza. Si tratta di una posizione che nasce dalla forte sensibilità emersa nel territorio e dalle preoccupazioni espresse da numerosi cittadini, attenti agli impatti ambientali e ai rischi per la salute pubblica.

 Il principio di precauzione al centro
Il principio di precauzione, spesso invocato in ambito ambientale e sanitario, è il fulcro della proposta dei Comuni. In un momento in cui la fiducia tra enti pubblici e cittadini è essenziale, i rappresentanti delle amministrazioni locali sottolineano la necessità di scelte trasparenti, condivise e responsabili.

 Verso una decisione condivisa
La mozione rappresenta anche un modo per aprire formalmente il dibattito tra i soci di AVA e per consolidare, attraverso un atto ufficiale, l’indirizzo già delineato dalla governance dell’azienda. L’obiettivo è garantire che l’impianto di Ca’ Capretta continui a operare in modo coerente con le istanze della comunità, escludendo trattamenti che possono generare controversie o potenziali criticità.

 La voce del territorio
La proposta nasce da un confronto con i cittadini, che negli ultimi mesi hanno più volte sollevato dubbi e preoccupazioni in merito alla gestione dei fanghi da depurazione. Le amministrazioni comunali, facendosi carico di queste istanze, chiedono dunque una svolta chiara nella gestione dell’impianto, a tutela dell’ambiente, della salute e della qualità della vita.

La prossima Assemblea dei soci AVA si preannuncia cruciale per il futuro della gestione dei rifiuti nel territorio. Se la mozione verrà approvata, si tratterà di un passaggio significativo verso una maggiore responsabilità ambientale e partecipazione democratica nelle decisioni che riguardano tutti.

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