All’ospedale di Santorso sarà più facile e veloce diagnosticare un tumore in ambito otorinolaringoiatrico. Con la conseguenza che le cure potranno iniziare tempestivamente.

La nuova tecnologia arriva nell’Alto Vicentino grazie ad un investimento di 50mila euro dalla Regione Veneto, che consentirà la diagnosi delle neoplasie della laringe, faringe, cavo orale e delle fosse nasali.

È questa l’ultima novità all’ospedale di Santorso, dove il reparto di ORL si è dotato di recente di un’apparecchiatura diagnostica che utilizza le fibre ottiche con l’innovativa tecnologia NBI (Narrow Band Imaging) o ‘Visione a banda ristretta’.

Sfruttando specifiche lunghezze d’onda, questa tecnologia permette di ottenere immagini con un forte contrasto tra i vasi sanguigni e la mucosa: questo consente di rilevare precocemente la presenza di qualsiasi lesione e soprattutto l’eventuale presenza di un tumore, con una diagnosi ad alta affidabilità.

“Con questa nuova dotazione la nostra diagnostica endoscopica delle prime vie aeree si arricchisce con strumenti di ultima generazione particolarmente sofisticati e in linea con quella che è la tendenza sempre più diffusa nella medicina moderna, ovvero la continua ricerca di nuove soluzioni per una diagnosi precoce ai fini della conservazione dell’organo, pensiamo all’importanza della laringe per la capacità di parlare, e in generale per una maggiore probabilità di guarigione del paziente – ha spiegato Edgardo Andreotti, direttore dell’U.O.C. Otorinolaringoiatria di Santorso – Questa tecnica sarà utilizzata soprattutto per studiare le neoplasie della laringe, faringe, cavo orale e delle fosse nasali. Da oggi lo specialista ORL, quando visiterà il paziente con queste ottiche, potrà disporre di immagini molto più dettagliate, più contrastate e con una ‘magnificazione’ della lesione, tali da rendere la diagnosi più precoce e di migliore qualità”.

“Con questa innovazione l’ospedale di Santorso si arricchisce di un’altra dotazione all’avanguardia sulla scia di altri investimenti importanti realizzati nell’ospedale Alto Vicentino nell’ultimo anno”, ha commentato Bortolo Simoni, commissario dell’Ulss 7 Pedemontana.

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