Non posso che esprimere soddisfazione, per questo riconoscimento al nostro welfare sanitario; il traguardo raggiunto è il risultato di un impegno comune e della collaborazione di una squadra di grandi lavoratori: medici, personale sanitario e rispettive equipe, amministrativi ed amministratori, Presidente di Regione ed Assessore competente. Ma non è una novità, per noi Veneti, la dedizione al lavoro per portare a casa i migliori risultati e questo lo sanno anche a Roma; peccato che, proprio lo stesso Governo di cui è parte il Ministero premiante, nella consapevolezza di questo, veda la nostra legittima richiesta di più Autonomia come una minaccia da affossare, mentre il Veneto rimane una gallina dalle uova d’oro da spennare”.

È il commento della trevigiana Silvia Rizzotto, capogruppo della Lista Zaia Presidente, per il riconoscimento al Veneto, da parte del Ministero della Salute, di prima Regione d’Italia nei Livelli essenziali di assistenza sanitaria. “Rispettare i 33 criteri di valutazione dei nostri LEA e portarci così al primo posto in questa classifica, non è una gara a chi è più bravo e non è una lotta contro nessuno: è un obbligo amministrativo verso la costituzione e verso tutti i nostri cittadini; è un punto di arrivo dal quale ripartire per evolversi, migliorare costantemente e continuare la strada dell’eccellenza – spiga Bizzotto –  Lo dobbiamo alla nostra gente che ci ha votato e lo dobbiamo a tutti i cittadini che Luca Zaia ed il suo team non lo appoggiano. Qui in Veneto siamo tutti cittadini di serie A ed i 33 parametri rispettati ce lo ricordano: pensiamo solo, grazie agli investimenti in tecnologia e ristrutturazioni, dove è arrivato sino ad ora l’apparato sanitario dell’ospedale di Castelfranco Veneto e dove potrà arrivare, insieme con i risultati di eccellenza che lo IOV stesso sta portando a casa nel territorio. Davvero: bravi tutti”
Chiude soddisfatta la Rizzotto: “Sappiamo tutti, da nord a sud, che il Veneto è un baricentro importante per l’economia nazionale; da sola, come Regione e grazie al suo Popolo, potrebbe vivere autonomamente e mantenersi anche un discreto margine economico da sfruttare. Mi domando se, in un Paese come l’Italia, con un Governo che mai come in questo caso sta tassando le imprese italiane piccole e medie ed il lavoro stesso, a favore di reddito di cittadinanza e grandi multinazionali, questi dati oggettivi positivi non siano invece usati per dare mazzate alla virtuosità. Vediamo anche come è andata a finire con il cosiddetto fondo di solidarietà ai Comuni: gli Amministratori più bravi e meglio capaci di utilizzare le proprie risorse ed i risparmi, si vedono decurtati proprio di questi, per regalarli ad altri Comuni che ben poco di virtuoso hanno”

Comunicato Stampa

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