Non ci sta il sindaco Ruggero Gonzo a passare per il ‘cattivo’ della situazione, per colui che non ha rispetto per mamme e bambini che hanno bisogno di luoghi di svago, in cui socializzare. “Il Mulino dei Sogni’ è una struttura che so che è utile per la comunità, ma non ci posso fare niente se addetti ai lavori ed enti superiori hanno definito quella zona a rischio alluvione. Non dipende da me la decisione dello scorso anno di chiudere quello che era diventato un asilo a Novoledo, in una zona che Provincia e Regione Veneto hanno definito non idonea per fare giocare i bambini”.

Sono le parole del sindaco Ruggero Gonzo, attaccato dai genitori che vogliono la riapertura del ‘Mulino dei Sogni’, che lui non ha intenzione di riaprire. “Possono insultarmi quanto vogliono – ha spiegato stamattina – sono un primo cittadino, con specifiche responsabilità ed in primis quella della sicurezza, se accade qualcosa in quella zona ‘a rischio’, vado in galera e non posso scavalcare il parere di chi si è pronunciato in questo mese, sentenziando che quell’asilo lì non ci può stare. Sono state tante le riunioni fatte con i tecnici, con gli esperti, con vigili del fuoco, polizia locale che ha eseguito dei sopralluoghi, io non posso che prendere atto dei loro pareri. L’ordinanza di chiusura è motivata dall’esito di quelle riunioni e chi è il Comune di Villaverla per decidere diversamente quanto enti superiori e competenti nella vicenda hanno già deliberato? Per questo l’asilo non può essere riaperto e non trasgredirò la legge, pur provando un grande dispiacere per mamme e bambini, per i quali quel posto era un punto di riferimento”.

E’ dispiaciuto il primo cittadino di Villaverla e non per gli attacchi ricevuti da chi lo dipinge come un insensibile, a cui non stanno a cuore i bambini o come una specie di despota che decide tutto da solo: “Anche la storia che io non ricevo i genitori in comune, che mi faccio negare non è proprio così – ha concluso – Non posso spiegare mille volte quello che ho già ripetuto per mesi e mesi. Io mi sono confrontato con gli addetti ai lavori perchè è giusto che sia così, i genitori si sono rivolti ai loro legali, che conoscono bene la vicenda dal punto di vista tecnico. Gli sarà stata spiegata. Mi chiedo perchè se ritengono di avere ragione, non abbiano presentato ricorso al Tar entro i 60 giorni dopo la chiusura dell’asilo”.

di Redazione AltovicentinOnline

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