Col coprifuoco alle 22 “e’ a rischio la stagione turistica. Non esiste”. E’ netto il presidente della Regione VENETO, Luca Zaia, che oggi in conferenza stampa ha lanciato l’ennesimo appello al Governo perche’ torni sui suoi passi e cambi il decreto approvato ieri in Consiglio dei Ministri. Col coprifuoco alle 22 fino a fine luglio, attacca Zaia, “mettiamo a rischio la stagione turistica. Non esiste. Il cliente ci metti una vita a fartelo e un secondo a perderlo”. Ad esempio, cita il governatore, “quello che dice oggi l’ambasciatore americano fa venire i brividi. Voi comprereste un pacchetto vacanza col rischio di chiudervi in albergo alle 22? E’ chiaro che poi i turisti guardano altri Paesi che non hanno il coprifuoco”. In VENETO, ricorda Zaia, “la prima industria e’ il turismo. Ma quando un settore come questo gia’ soffre da molto, e vive per il 68% di turisti dall’estero, quando comunichiamo abbiamo il dovere di essere chiari”. In VENETO, scandisce dunque il governatore, “noi saremo aperti e non rinunciamo a questa stagione”. Del resto, sottolinea Zaia, “abbiamo guidato a 100 all’ora contromano bendati a maggio del 2020, quando non avevamo i vaccini e la diagnostica: vi risulta che sia stata un’estate di devastazione? A me no. Anzi, faro’ fare anche uno studio di cosa e’ accaduto la scorsa estate, cosi’ rinfreschiamo la memoria a tutti”.

Di tensione sociale “ce ne sara’ sempre di piu'”. E col coprifuoco alle 22 anche in estate e’ destinato a crescere il fenomeno del ‘fai-da-te’, “come nel periodo del proibizionismo negli Stati Uniti”, che rendera’ ancora piu’ difficile controllare la diffusione del virus.

“La tensione sociale c’e’ e ce ne sara’ sempre di piu’- avverte- ma a questo si aggiunge un effetto non misurabile, come nel periodo del proibizionismo negli Stati Uniti”. Secondo Zaia, “il vero tema e’ che non c’e’ piu’ lo spirito di marzo e non si puo’ piu’ andare avanti a restrizioni. I cittadini resteranno a casa come prima o forse si e’ sfilacciato il patto sociale? Se sara’ cosi’, e immagino che sia cosi’, finira’ che non riusciremo a controllare l’infezione a causa di questo fai-da-te”. Per questo, manda a dire il governatore Veneto, “chi legifera deve trovare un punto di equilibrio. La restrizione non porta sempre al risultato, soprattutto dopo 16 mesi”.

“Il Governo rivaluti le linee guida delle Regioni, ne tenga conto- insiste Zaia- se poi non lo fa oggi, ma lo fa tra qualche giorno… Capiamo che puo’ non essere automatico. Basta che prenda in considerazione le nostre proposte”. Zaia chiama in causa direttamente il premier. “E’ fondamentale guardare in faccia alla realta’- dice il governatore- spero che Draghi prenda in mano questo dossier, che e’ oggetto di dibattito e ci sia modo di affrontare una revisione. Un tagliando lo si puo’ fare, e’ una cosa di buon senso: tutti possono cambiare idea”. Secondo Zaia, dunque, “si deve mettere mano ad alcune di queste misure”. Il governatore parla in particolare del coprifuoco alle 22. “Ci vuole una ratio- afferma- bisogna che tutto abbia un senso. Io ho il sindaco di Verona che dice: ‘Se posso riaprire l’Arena, con il coprifuoco alle 22 che stagione lirica faccio?”. Lo stesso Comitato tecnico scientifico, rimarca Zaia, “ha scritto che il coprifuoco e’ una scelta politica”. Per il governatore Veneto, dunque, “il punto di caduta sono le linee guida. Se ci vuole essere un dibattito col Cts e’ giusto, ma alcune cose sono senza senso e sono incompatibili tra di loro. Se si guida a destra, tutti devono guidare a destra. Non ci puo’ essere qualcuno che va contromano. Vuol dire che c’e’ qualcosa di sbagliato nel decreto”. Quindi, ribadisce Zaia, “il punto di mediazione e’ il buon senso e in alcuni aspetti mi pare non ci sia”.

Come Regioni, rivendica Zaia, “non abbiamo mai operato in contrapposizione coi Governi di turno, lo dimostrano le nostre votazioni che sono sempre state unanimi”. In questo caso, spiega il presidente Veneto, “non abbiamo dato il consenso perche’ questo e’ un decreto, non Dpcm. Non so poi se il Governo vorra’ risolvere la questione in Parlamento, questa e’ una decisione che deve prendere l’Esecutivo”. In ogni caso, assicura Zaia, “non penso ci sia una scelta politica” dietro l’approvazione del decreto in contrasto con le Regioni. Anzi, il governatore del Veneto e’ ancora convinto che “ci sia la possibilita’ di far collimare le richieste delle Regioni con la tutela della salute. Penso che dialogare e confrontarsi sia fondamenale per risolvere il problema”.

ZAIA: BENE LEGA SU DECRETO RIAPERTURE, NON È GIOCO A RIALZO

Bene ha fatto la Lega ad astenersi in Consiglio dei ministri sul decreto riaperture. Il plauso arriva dal governatore del Veneto, Luca Zaia, oggi in conferenza stampa. “Sul nuovo decreto qualche perplessita’ ce l’abbiamo- conferma Zaia- l’astensione e’ una posizione di responsabilita’, perche’ si interpretano le istanze delle Regioni”. Secondo il presidente, comunque, “ci sono i presupposti per affrontare questi temi, che non sono da contrapposizione politica. Penso che sia chiaro che anche il mio partito si sia assunto la responsabilita’ di portare un’istanza dei territori”. Da parte della Lega, assicura Zaia, “non e’ un gioco al rialzo: il nostro riferimento e’ il premier Draghi e questo e’ un governo di unita’ nazionale, che Salvini ha scelto di sostenere con responsabilita’, perche’ l’alternativa era l’oblio per il Paese”. Draghi in Consiglio dei ministri ha dunque “una forza politica che porta le istanze del popolo- afferma Zaia- se poi c’e’ qualche compagno di viaggio, non della Lega, che approfitta di questo per fare altro, non lo so dire. Lasciamo pero’ stare la politica e guardiamo in faccia alla realta’: le istanze delle Regioni, di diverso colore politico, non sono state accolte. Punto”. Con la decisione di astenersi, dunque, “si e’ agito bene e io ho condiviso fin dall’inizio questa posizione- afferma Zaia- perche’ penso che sia coerente con quello che abbiamo detto. Non e’ questione di essere aperturisti o no. La vera sfida e’ capire come gestire questa fase. Non e’ una posizione da pasdaran, il virus c’e’ e non bisogna abbassare la guardia. Nessuno ha la verita’ in tasca, ma e’ fondamentale dare un segnale.

 

SCUOLA. ZAIA: PRESENZA TORNI AL 60%, COSÌ CI METTE IN DIFFICOLTÀ

Con la didattica in presenza a partire dal 70% “si sballa tutto. Siamo in difficolta’, chiediamo che si torni al 60%”. A dirlo e’ il governatore del Veneto, Luca Zaia, oggi in conferenza stampa. “Sulle scuole si era parlato di presenza al 60%- ricorda- poi in Consiglio dei ministri qualcuno e’ entrato Papa ed e’ uscito cardinale. E questa percentuale e’ salita al 70%. Ma noi ci eravamo gia’ organizzati”. Per questo, manda a dire Zaia, “chiediamo che si torni al 60% come era inteso, altrimenti si sballa tutto”. E aggiunge: “Sui trasporti stiamo giu’ lavorando, ma siamo in difficolta’”. Con la didattica in presenza al 70% “ci vogliono piu’ dei 500 autobus” aggiuntivi che sono stati messi in campo dalla Regione con l’aiuto dei privati. “E trovarli e’ complicato- ribadisce Zaia- finora solo una ditta dalla Puglia mi ha contattato per offrirmi i suoi mezzi: l’ho detto in Prefettura”. Resta il fatto pero’ che ogni tavolo provinciale puo’ decidere in autonomia quale percentuale di didattica in presenza adottare. A questo si aggiunge il fatto che “le Regioni sanno domani di colore sono, mentre tutto diventa operativo da martedi’. Come si fa a programmare cosi'”, allarga le braccia Zaia.

Il Veneto porta avanti il progetto delle “scuole sentinella” e dell’autosomministrazione dei test per gli studenti. Intanto, fa il conto dei contagi negli istituto. Dal 7 gennaio al 22 aprile, riferisce oggi in conferenza stampa l’assessore Manuela Lanzarin, sono stati registrati 4.723 eventi che hanno portato a 6.281 studenti positivi e 76.905 ragazzi in isolamento. Per quanto riguarda docenti e operatori, invece, nel periodo sono stati 752 i positivi e 5.968 le persone in quarantena. Ad oggi, invece, sono 999 gli eventi che hanno portato a 1.409 studenti positivi e 16.816 ragazzi in quarantena. A loro si aggiungono docenti e operatori: sono 141 i positivi e 1.255 quelli in isolamento. Nel frattempo, conferma Lanzarin, “sta andando avanti il progetto delle scuole sentinella per le superiori, un istituto per provincia. Ed e’ partito anche il progetto di scuole sentinella per le terze medie e di autosomministrazione. Ad oggi siamo solo noi e la Toscana a fare progetti di questo tipo”, sottolinea l’assessore.

 

COVID. IN VENETO RT 0,71, ZAIA: SIAMO DI FATTO IN ZONA GIALLA

L’indice Rt in Veneto “e’ a 0,71. Di fatto siamo in zona gialla, quindi scatteranno tutte le misure previste per le riaperture”. Lo annuncia il governatore Luca Zaia, oggi in conferenza stampa. Oggi in regione si contano 1.060 positivi nelle ultime 24 ore su oltre 37.700 tamponi fatti, per un tasso di positivita’ che scende al 2,8%. Dall’inizio della pandemia a oggi, ci tiene a rimarcare Zaia, sono oltre nove milioni i tamponi eseguiti. Oggi inoltre sono 23.755 i pazienti positivi ancora in quarantena, mentre sono 19.944 le persone dimesse o guarite. Sono inoltre 24 i decessi nelle ultime 24 ore. Continua il calo dei ricoveri, che oggi sono 1.654 cioe’ 31 in meno. “Per fortuna continuiamo a vedere il meno- commenta Zaia- siamo a meno della meta’ di quelli di dicembre”. In particolare, si parla di 1.425 pazienti in area non critica (-24) e 229 in terapia intensiva (-7). Il tasso di occupazione dei letti di intensiva e’ al 22%. La situazione e’ migliorata al punto che “abbiamo prestato due macchine intensive ecmo alle Marche- ci tiene a sottolineare Zaia- perche’ in questo momento possiamo farlo. Fino a 20 giorni fa avremmo dovuto dire di no. Speriamo che che ce le restituiscano quanto prima, non perche’ ci servono ma perche’ e’ vorrebbe dire che e’ finita l’emergenza”.

IN VENETO OGGI PRIME 14.650 DOSI DI J&J: “PER OVER 60”

Sono in arrivo oggi in Veneto le prime 14.650 dosi del vaccino Johnson&Johnson, che “saranno usati per gli over 60” come indicato da Aifa. Ad annunciarlo oggi in conferenza stampa e’ il governatore Luca Zaia, che poi fa un rapido il punto della situazione sulle vaccinazioni. “Noi abbiamo deciso di fare per target- mette in chiaro Zaia, anche rispetto alle differenze con le altre Regioni- perche’ l’eta’ e’ direttamente proporzionale al rischo. Quindi noi mettiamo in sicurezza scendendo con l’eta’, tant’e’ vero che abbiamo avuto un crollo delle casistiche tra gli over80 anche dell’85%”. Entro maggio, continua il presidente, “vorremmo arrivare all’80% degli over 70. Solo dopo quello scoglio apriremo agli over60, prima noi non lo facciamo”. Resta pero’ “un piccolo nucleo di over 80 che non riusciamo a rintracciare- rivela Zaia- che sono irreperibili per una montagna di motivi oppure sono contrari. Ringraziamo i sindaci per l’aiuto, ricordiamo che gli over80 possono sempre comunque prenotarsi in qualunque farmacia del Veneto“.

GREEN PASS’ SPEREQUATIVO, IL TAMPONE SIA GRATUITO’

Sul pass vaccinale “penso che ci siano delle cose da chiarire”. E il tampone “deve essere gratuito” per chi ha necessita’ di spostarsi. Altrimenti “e’ sperequativo dal punto di vista sociale”. Mette  in guardia  il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “Sul ‘green pass’ non c’e’ chiarezza su come verra’ utilizzato- afferma Zaia- rischia di essere sperequativo dal punto di vista sociale. Pensate se un’intera famiglia, o persone poco abbienti, devono farlo per viaggiare e si devono pagare il tampone da soli”. Per questo, sostiene il governatore Veneto, “deve essere regolamentato in maniera uniforme e in questa fase di test deve essere garantito gratuitamente a chi deve spostarsi, altrimenti c’e’ chi puo’ farlo e chi no. Questo e’ stato detto chiaramente dai presidenti di Regione”. Tra l’altro, ad oggi “non e’ dato sapere neanche se gli spostamenti per lavoro sono fuori da questo sistema- segnala Zaia- dal decreto non l’ho capito, cercheremo di capirlo”.

 

DALL’OPPOSIZIONE: ‘LEGA È AL GOVERNO, SMETTA DI BUTTARLA IN RISSA’

“Oggi il problema e’ il coprifuoco e le riaperture, ieri le scuole, domani chissa’. Ogni giorno e’ buono per la Lega per buttarla in rissa anziche’ assumersi le proprie responsabilita’: la smetta di fare opposizione contro un Governo di cui fa parte”. Parte all’attacco la vicecapogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale veneto, Vanessa Camani, in merito all’astensione della Lega ieri durante il Consiglio dei ministri e alle rinnovate polemiche sulle misure di Palazzo Chigi. “In un esecutivo di coalizione ci si fa carico dei problemi provando a far valere le proprie ragioni, poi si media per arrivare a scelte il piu’ possibile condivise. È un compito faticoso, ma funziona cosi’. Soluzioni facili non ce ne sono. Si deve lavorare: Salvini si rassegni e si dia da fare per l’Italia”, provoca Camani sottolineando che “le misure prese per contenere il Covid, non sono dei capricci contro qualcuno ne’ sono immodificabili”. E la cosa e’ nota anche a Matteo Salvini e alla Lega, che tuttavia “preferiscono continuare in questa campagna elettorale permanente, anche usando i presidenti di Regione”, conclude Camani. “La Lega oggi e’ al Governo: si concentri, come tutti, a risolvere i problemi invece che fare polemiche inutili. Zaia incluso’.

ANCHE CGIL: ‘BASTA POLEMICHE DALLE REGIONI’

È un appello ad evitare le polemiche, quello rivolto dal segretario regionale della Cgil del Veneto Christian Ferrari alla Regione, e piu’ in generale alle Regioni. “Il Governo ha assunto decisioni molto delicate sull’emergenza sanitaria e sulla crisi economica, cercando un difficilissimo equilibrio tra le diverse priorita’”, afferma Ferrari evidenziando che peraltro molti scienziati hanno considerato questo equilibrio “sbilanciato a favore delle ragioni economiche a discapito di quelle sanitarie”. Eppure, “le strumentalizzazioni politiche partite subito dopo la conferenza stampa del presidente Draghi di appena una settimana fa hanno accreditato l’idea del liberi tutti”, e “in seguito e’ partito il gioco del piu’ uno, con continue richieste di allargare ulteriormente le maglie delle restrizioni rimaste”. Cio’ non bastasse, continua Ferrari, arriva oggi “a polemica sconsiderata delle Regioni, Veneto compreso, che chiedono -sostanzialmente- meno studenti nelle classi e piu’ movida nelle piazze”, mentre anche a causa delle mancanze delle Regioni stesse “il rischio che riparta un’ulteriore ondata di contagi prima dell’estate non e’ affatto scongiurato”. Insomma, conclude il segretario Cgil Veneto, “la sensazione e’ che, anche in ambito istituzionale, la propaganda politica abbia ancora una volta prevalso sul senso di responsabilita’.

Agenzia Dire

 

 

 

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