Un concorso per 43 tenenti in servizio permanente nei ruoli normali dell’esercito è stato pubblicato dal ministero della Difesa. I candidati dovranno essere in possesso della laurea. I vincitori saranno ammessi nell’arma dei trasporti e dei materiali, del Corpo degli ingegneri, del Corpo sanitario e del Corpo di commissariato dell’esercito.

I candidati devono essere in possesso dei requisiti generali: cittadinanza italiana e non aver superato il giorno del compimento del 40° anno di età, se Ufficiali in ferma prefissata dell’Esercito, della Marina militare o dell’Aeronautica militare che hanno completato un anno di servizio o se Ufficiali inferiori delle Forze di completamento; del 34° anno di età, se Ufficiali in ferma prefissata dell’Arma dei carabinieri che hanno completato un anno di servizio o se Ufficiali inferiori delle Forze di completamento; del 35° anno di età, se non appartenenti alle predette categorie. Devono godere dei diritti civili e politici; non essere stati destituiti, dispensati o dichiarati decaduti dall’impiego in una pubblica amministrazione, licenziati dal lavoro alle dipendenze di pubbliche amministrazioni a seguito di procedimento disciplinare, oppure prosciolti, d’autorità o d’ufficio, da precedente arruolamento nelle Forze armate o di polizia, a esclusione dei proscioglimenti a domanda e per inidoneità psico-fisica e mancato superamento dei corsi di formazione di base; se concorrenti di sesso maschile, non essere stati dichiarati obiettori di coscienza oppure ammessi a prestare servizio sostitutivo civile, a meno che abbiano presentato apposita dichiarazione irrevocabile di rinuncia allo status di obiettore di coscienza presso l’Ufficio nazionale per il servizio civile non prima che siano decorsi almeno cinque anni dalla data in cui sono stati collocati in congedo; non essere stati condannati per delitti non colposi, anche con sentenza di applicazione della pena su richiesta, a pena condizionalmente sospesa o con decreto penale di condanna o non essere in atto imputati in procedimenti penali per delitti non colposi; se militari, non avere in atto un procedimento disciplinare avviato a seguito di procedimento penale che non si sia concluso con sentenza irrevocabile di assoluzione perchè il fatto non sussiste oppure perchè l’imputato non lo ha commesso; non essere stati sottoposti a misure di prevenzione; aver tenuto condotta incensurabile; non aver tenuto comportamenti nei confronti delle istituzioni democratiche che non danno sicuro affidamento di scrupolosa fedeltà alla Costituzione repubblicana e alle ragioni di sicurezza dello Stato.

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