La chiesa dei Santi Leonzio e Carpoforo è la chiesa del paese di Magrè. E’ il frutto di varie ricostruzioni dovute all’ aumento delle popolazione nel tempo.
La prima chiesa risale ai secoli XI o XII e sorgeva, con l’ annesso cimitero, sulle pendici del monte Raga.
Successivamente, a causa dell’ aumento della popolazione e dello spostamento del centro del paese verso la pianura, viene edificato un altro edificio, più capiente, dedicato a san Benedetto. Realizzata nei primi anni del XV secolo e pur non venendo mai eretta a sede parrocchiale (il titolo rimase alla vecchia chiesa del cimitero), diventa di fatto la principale chiesa di Magrè.
Nel primo Ottocento anche la chiesa di san Benedetto diventa insufficiente per la popolazione, cosicchè quest’ ultima viene demolita e ne costruiscono un’ altra più capiente non molto lontano.
La nuova chiesa, forse progettata dall’ ingegner Antonio Breganze, viene completata nel 1854 e dedicata ai santi Leonzio e Carpoforo, come la antica chiesa del cimitero che poi fu distrutta durante la seconda guerra mondiale. Nello stesso anno viene consacrata ed eretta a sede della parrocchia di Magrè. All’ interno un’ iscrizione ricorda la consacrazione: ILL(USRISSIMUS) AC REV(ERENDISSIMUS) D(OMINUS) D(OMINUS) ANTONIUS FARINA TARVISNUS PRO EPIS(COPO) VICEN(ENTINO) IO(ANNE) IOS(EPH) CAPPELLARI ECCL(ESIAM) HANC SOLEM(N) DEDICAVIT X KAL(ENDAS) NOVEMBRIS MDCCCLIV (traduzione:L’illustrissimo e reverendissimo signore mons. Antonio Farina, vescovo di Treviso, per il vescovo di Vicenza Giovanni Giuseppe Cappellari dedicò solennemente questa chiesa il 23 ottobre 1854. Nel 1911 terminano i lavori di costruzione del campanile progettato dall’ ingegner Giovanni Battista Saccardo.
Negli anni ottanta la chiesa subisce un’ ulteriore importante restauro. La facciata è di impronta neoclassica, tipica dell’ Ottocento. Sopra un alto zoccolo si elevano quattro semicolonne ioniche che sostengono un timpano coronato da statue provenienti dalla chiesa di san Benedetto. Tra le colonne si trovano due nicchie che custodiscono altre statue dedicate dai titolari della chiesa, al centro si apre il portale coronato da un timpano.
In alto, sopra una fascia marcapiano si distinguono due bassorilievi ai lati ed una tabella dedicatoria al centro.
Nella facciata destra dell’ edificio è rappresentata una meridiana realizzata durante i restauri degli anni Ottanta.
All’ interno è costituita da una solo navata ritmata da lesene ioniche.
La parte superiore è decorata da otto altorilievi in pietra, realizzati da Angelo Gresele nel 1939/40, raffiguranti episodi dell’ Antico e Nuovo Testamento. Ospitate in tribune provenienti dalla chiesa di San Benedetto si trovano le culture di quattro angeli. Dell’ antica chiesa è anche l’ acquasantiera del XVII secolo, così come gli altari che ornano le pareti laterali: a sinistra quello di san Giuseppe e dell’ Immacolata, a destra quello dedicato a sant’ Antonio abate e al Sacro Cuore di Gesù.
Sul soffitto si conserva il dipinto dell’ Apoteosi dei santi Leonzio e Carpoforo, opera del 1897 di Alberto Boschetti. Sulla parete di sinistra la tela San Zeno in contemplazione della Madonna, proveniente da un altro edificio di culto di Magrè e forse attribuibile a Costantino Pasqualotto e l’antico fonte battesimale in pietra del XI secolo proveniente dall’antica chiesa dei santi Leonzio e Carpoforo, distrutta nel 1945.
A separare l’ aula dal presbiterio, dove si trova l’ altare maggiore, c’è una breve scalinata.
L’altare è stato costruito utilizzando parti provenienti da San Benedetto. La zona del presbiterio è ornata con dipinti di Giuseppe Pupin risalenti al 1862: Martirio dei santi Leonzio e Carpoforo, gli Evangelisti e Dio Padre; e di Giuseppe Faccin: Gesù tra i fanciulli e L’ultima cena. Sulla sinistra si può accedere il piccolo ambiente della Cappella Eucaristica: il soffitto è decorato da un affresco di Giuseppe Pupin raffigurante Cristo attorniato dai fanciulli dentro ad un ovale. L’altare, realizzato recuperando parti del vecchio altare di san Benedetto, conserva un paliotto del XVI di autore anonimo proveniente dalla chiesa di san Zeno a Magrè.
Fonte: Comune di Schio
