Quando l’arte incontra il sociale, nascono esperienze che fanno bene non solo a chi partecipa, ma all’intera comunità. È il caso del corso di disegno organizzato dal Gruppo Artisti Scledensi (G.A.S.), un progetto che unisce creatività, solidarietà e inclusione, nato grazie a una proposta del Servizio Cultura del Comune di Schio in collaborazione con Casa Bakhita e Samarcanda.

L’iniziativa si inserisce in una visione più ampia di welfare culturale, cioè l’idea che la cultura possa essere strumento di benessere e coesione sociale, in grado di raggiungere anche le persone più fragili.

Come molti altri soggetti associativi, anche il G.A.S. utilizza alcuni spazi comunali come sede – in questo caso all’interno del Toaldi Capra – e, a scomputo del canone di affitto, realizza ogni anno attività di interesse collettivo. Quest’anno, in occasione del rinnovo della convenzione, il Servizio Cultura ha proposto al gruppo di dedicare alcune ore dei propri corsi artistici a persone in situazioni di fragilità, individuate con il supporto dei Servizi sociali.

La scelta è ricaduta su Casa Bakhita, il centro di pronta accoglienza di Schio per persone senza dimora o in condizione di svantaggio, che già in passato aveva partecipato a iniziative culturali e laboratori creativi.

Il corso, (totalmente gratuito grazie alla disponibilità del G.A.S. che ha messo a disposizione anche il docente, la sese ed i materiali artistici) avviato ad inizio ottobre, si sviluppa in quattro incontri pratici della durata di due ore ciascuno, condotti dal docente Moreno Dalla Vecchia. Vi partecipano quattro persone, seguite da un’educatrice e da due giovani volontarie di Casa Bakhita. Le lezioni, basate sul disegno a mano libera, stanno riscuotendo entusiasmo e partecipazione: i partecipanti stanno imparando le tecniche di base del disegno, ma soprattutto stanno riscoprendo la fiducia nelle proprie capacità creative.

«I partecipanti – spiega Claudia Losco, referente di Samarcanda che segue il progetto e figura di riferimento per il Sociale nell’Alto Vicentino per le sue doti professionali e umane – si stanno impegnando con costanza e curiosità, e la risposta è molto positiva. È un’occasione per sperimentare non solo l’aspetto artistico, ma anche relazionale e comunitario: ogni incontro è un piccolo momento di benessere da condividere assieme».

«Questi percorsi – sottolineano gli operatori di Casa Bakhita – aiutano a costruire legami e a far sentire le persone parte di una comunità, offrendo esperienze culturali e socializzanti di valore».

Commenta l’assessore alla Cultura: “Una iniziativa che è un bellissimo ed interessante esempio di come la cultura possa essere strumento di dialogo e coesione tra mondi apparentemente distanti. Un progetto innovativo che crede nel valore dell’arte come strumento inclusione e di benessere che dà possibilità a persone in difficoltà di esprimersi e di partecipare a momenti creativi. Ringraziamo il Gruppo Artisti Scledensi per la sensibilità e la disponibilità dimostrate nel condividere il proprio tempo e talento con la comunità».

Il corso si concluderà entro la fine di ottobre, ma la collaborazione tra il G.A.S., il Comune e Samarcanda continuerà anche nei prossimi mesi, per sviluppare nuove iniziative di arte sociale e partecipata all’interno dei percorsi di welfare culturale del territorio.

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