Due serate per seminare pace là dove le radici affondano nella guerra.
C’è chi scappa. Chi chiude gli occhi. E poi c’è chi resta. Marco Rigoldi, missionario laico della diocesi di Vicenza, ha scelto di rimanere. A Goma, in Congo, mentre i ribelli dell’M23 occupavano la città e i colpi d’arma da fuoco scandivano le ore. Accanto a lui, la moglie Arielle Angelique Maweja, anche lei volontaria, anche lei consapevole che ogni giorno poteva essere l’ultimo. E in mezzo a tutto questo, un figlio in arrivo. È questa la storia che Rigoldi porterà con sé in due serate straordinarie, intitolate “Radici nella guerra, frutti nella pace”, in programma questa sera alle 20.30 a Villa Ghellini di Villaverla e giovedì 1° agosto alle 20.45 al Busnelli Giardino Magico di Dueville. Ma non sarà solo un racconto. Sarà un atto di testimonianza. Di quelli che scuotono, che aprono gli occhi, che tolgono ogni distanza. Perché Marco e Arielle non parlano solo di guerra e missione: parlano di scelte radicali, di fragilità affrontate a testa alta, di amore vissuto senza scorciatoie, mentre intorno il mondo sembra implodere. Durante la serata, Rigoldi ripercorrerà i giorni di terrore vissuti a Goma lo scorso gennaio, quando la città è sprofondata nel caos e nella paura. Racconterà l’esilio forzato a Kigali, in Ruanda, dove è nato il piccolo Gaetano, simbolo potente di una nuova vita che sboccia in mezzo all’instabilità. E condividerà il futuro incerto, ma luminoso, di Casa Goma, l’associazione da lui fondata per offrire una speranza ai bambini di strada, che la guerra ha strappato da tutto. Non sarà solo una conferenza. Sarà un incontro autentico. Una chiamata all’ascolto. Un invito a guardare oltre i confini del nostro quotidiano, per riscoprire il valore della presenza, del servizio, della pace che si costruisce ogni giorno, un gesto alla volta. In un mondo dove tutto corre, queste serate ci ricordano che a volte fermarsi ad ascoltare una storia può cambiare la nostra.
V.R.
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