Neppure la fitta pioggia calata su Thiene, alla vigilia di Natale, ha fermato ‘la Nina’, la novena che in città viene cantata dal lontano 1300. Secoli di tradizione, portati avanti con passione e che anche quest’anno, grazie al sodalizio tra ProLoco e Ascom, non è mancata. Ma non solo. Alla storica canta è stato intitolato il vicolo che da piazza Nova porta in centro, costeggiando l’antica chiesa della Natività di Maria, meglio conosciuta dai thienesi come ‘cesetta rossa’.

E così, anche quest’anno, nella serata che precede la nascita di Gesù Bambino, nel cuore della città, si è svolta la ‘Nina gigante’, l’evento finale di questa tradizione con i gruppi di tutte le contrade.
‘La Nina’ è simbolo di pace e di speranza e, forse grazie alla loro giovane età, le voci della ‘Nina dei bambini’, esibitisi nel pomeriggio, sono riuscite a commuovere ed emozionare il pubblico presente.
Le origini della Nina sembrano affondare nel lontano 1300. Il termine ‘Nina’ indica un canto popolare natalizio, noto anche come ‘Canta’, intesa come esecuzione corale collettiva. La parola richiama inoltre la figura di una giovane dalla voce armoniosa che, si mette in un luogo sopraelevato, come un albero, un muro o un palco, per duettare con il popolo, il coro, disposto in cerchio a un livello più basso.
di Redazione AltovicentinOnline

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