Pronti, ai posti, via! Si apre il sipario su k.Lit, il primo festival dei blog letterari in Europa, che apre battenti  alle 10 in sette diverse location nel centro di Thiene. Marta Dalle Carbonare, coordinatrice instancabile dell’evento, vive da 10 giorni come se fosse nella centrifuga di una lavatrice, sempre sull’attenti perché tutto fili liscio.

 

Marta, come ci si sente alla vigilia di un evento così importante e particolare?

Mi sento appesa come un calzino, con un blocco allo stomaco che mi toglie il fiato. Tutto è a posto e niente è in ordine. Immagino sia sempre così quando ci sono questi eventi, perché il momento prima che si alzi il sipario è sempre il più critico. L’emozione è a mille e causa confusione in testa, paura e agitazione. Ma se tengo la lucidità e osservo le cose dall’esterno, mi rassereno. Ognuno di noi sa cosa deve fare.

Qual è l’obiettivo di k.lit?

Uno dei grandi meriti del web è dare nuovi strumenti per avvicinarsi alla cultura. Nel web tutti sono allo stesso livello, sempre pronti a scambiarsi idee e opinioni. Noi vogliamo portare fuori dal mondo del web la vivacità e l’importanza delle nuove correnti culturali.

 

Sei soddisfatta dell’organizzazione?

Stiamo gestendo le ultime criticità, ma abbiamo la situazione sotto controllo. Chi ha più esperienza e ha visto il manuale dice che l’evento è organizzato bene, ora vediamo come va. Noi ci siamo dati da fare al massimo e ci sentiamo orgogliosi del nostro lavoro.

Le risposte sono state in linea con le aspettative, maggiori o minori?

Te lo so dire domenica, per ora abbiamo solo le nostre stime, che sono di circa 15.000 persone. Alla fine, se si pensa che sono spalmati in due giorni e in sette diverse location, non credo si creerà il caos che alcuni prevedono.

Come vanno gli ultimi preparativi?

E’ tutto abbastanza sotto controllo. Gli ultimi allestimenti sono bloccati dalla pioggia, e naturalmente c’è qualche piccolo imprevisto da risolvere. Come sempre come dappertutto.

 

Ci sono state le critiche dell’ultimo minuto o qualcuno che ha cercato di mettervi i bastoni tra le ruote?

Lunedì apro il mio libro personale e racconto tutto. Qualcosa da dire in effetti ce l’ho. Ma ora non voglio dire niente perché se qualcuno dei ragazzi che stanno lavorando come pazzi leggesse alcune cose si innervosirebbe, e non lo trovo corretto. Per ora godiamoci lo spettacolo, poi qualche sassolino dalla scarpa me lo levo.

Previsioni di successo?

Aspettiamo la fine, per scaramanzia.

Se tornassi indietro lo rifaresti?

Certo che sì, anche se magari per alcuni aspetti farei qualcosa di diverso. Come coordinatrice, un evento così ti toglie 10 mesi di vita, ma per me e per come sono fatta io, ne vale la pena.

Il team è affiatato?

Sì, tra alti e bassi come dappertutto. Scontrare le varie idee fa bene. Abbiamo avuto diversità di opinioni, e anche scontri forti, ma con il fatto di avere un obiettivo unico e comune alla fine gli scontri ci hanno uniti ancora di più.

E’ facile per una donna biondina e minuta organizzare un evento di una portata simile?

 

In centro mi chiamano ‘Scricciolo’. Sembro piccola e indifesa, ma riesco a fare tutto. Ogni problema ha una soluzione, basta trovarla.

 

All’ultimo minuto, che cosa manca?

Il bel tempo. C’è tutto, le persone sono formate. La predisposizione della gente e la collaborazione dei relatori ora sono la base del successo. Speriamo di dare alla città un evento consono al suo prestigio.

 

Anna Bianchini

 

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