Calvene partecipa al Premio Letterario il Borgo Italiano 2023 edizione Borgo di La Martella attraverso la sezione Romanzo Edito grazie a un’opera di Ivano Scorzato dal titolo “I segreti di Pra’ del Giglio“. Calvene è un comune italiano di 1309 abitanti della provincia di Vicenza in Veneto. Tra i monumenti di interesse si segnala la chiesa Chiesa Arcipretale di Santa Maria dell’Annunciazione, nel capoluogo. Come altre pievi dell’Alto Vicentino, anche quella di Calvene è molto antica: probabilmente prima della donazione di Berengario, era legata alla diocesi di Vicenza (lo testimonierebbe la dedicazione a Maria Annunciata, intitolazione eguale a quella della cattedrale e frequente nel Vicentino); era ancora pieve nella prima metà del X secolo, alla cui epoca si fa risalire il maestoso battistero romanico ancora conservato. Nel corso dei secoli diverse chiese dei dintorni dipesero da questa pieve o si staccarono da essa. Ristrutturata e ampliata nei primi decenni del Cinquecento, subì danni irreparabili durante l’alluvione del 1850, insieme con l’annesso cimitero.

Fu ricostruita in stile neoclassico ad una sola navata negli anni 1850-52, in una zona più elevata della precedente. Vi si possono ammirare: il battistero romanico del XII secolo, una terracotta di San Pietro martire del Quattrocento, un crocifisso ligneo gotico – rinascimentale, l’antica statua della “Madonna in trono con Bambino” popolarmente denominata “Madonna della cintura”, preesistente nell’antica chiesa e dispersa durante l’alluvione, l’organo (un Zordan datato 1871; tra le tele la pala dell’altare maggiore “Annunciazione” di autore sconosciuto del ‘500, “San Pietro martire” e una “Cena di Emmaus” della Scuola dei Da Ponte. Caratteristici e suggestivi sono alcuni agglomerati di piccole costruzioni ormai in rovina – come Costalamare, Prà del Giglio, Piani – che si incontrano salendo da contrada Monte verso la zona di montagna, lungo la panoramica “strada della salvezza”. Interessante il “mulino della Teodolinda” che sorge sul torrente Chiavona, del 1767 e ristrutturato di recente, situato nella parte meridionale del paese. È uno dei pochi esemplari a coppello ancora funzionanti nell’Alto Vicentino. Come i numerosi mulini di un tempo è costruito ancora tutto in legno duro, dotato di due grandi ruote esterne che ricevono acqua da una lunga tramoggia regolabile dall’interno, ora per la macinazione del sorgo ora per quella del frumento. All’interno sono ancora visibili gli alberi di trasmissione, la serie di ingranaggi in legno, le mole, i buratti rotanti, oltre che antichi strumenti come tamisi, bilance e sessole. Un altro mulino a turbina, costruito nel 1699, esiste a nord del paese in via Grumale. Di notevole interesse sono il Cimitero Inglese in Val di Fonte ed il ponte ad arcata unica, sul torrente Astico, in località Maglio – Pralunghi.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia