Ripercorrere una parte di storia passeggiando tra sentieri arroccati sulle montagne dell’Alto Vicentino.

Un’abitudine per chi ama la montagna, ma un passatempo che può essere apprezzato anche da chi, pur non avvezzo alle camminate in zone impervie, può apprezzare considerandolo un toccasana per il corpo e per lo spirito.

Un sentiero semplice, percorribile tutto l’anno, nonostante richieda attenzione è il percorso che conduce al Salto dei Grantieri, sul monte Cengio, al confine tra il Comune di Cogollo e l’Altopiano di Asiago.

Nel 1916 l’estrema difesa degli italiani, in particolare dei Granatieri di Sardegna, portò ad un numero impressionante di morti, molti dei quali, secondo una tradizione non confermata, si gettarono dalle rocce per non finire in mano nemica.

Il Salto dei Granatieri oggi ci aiuta a comprendere la maestosità delle grandi opere, alcune monumentali, costruite in tempo di guerra, come la Strada delle 52 Gallerie sul Pasubio o questo sentiero sul Cengio, scavato a strapiombo direttamente nella roccia, in posizione dominante  sulla Valle dell’Astico.

Poco sotto la cima, per onorare gli eroici caduti durante l’ offensiva austriaca del 1916, è stata eretta la piccola chiesa votiva dei Granatieri di Sardegna ornata all’interno la pala della Madonna del Granatiere di Ernani Ciostantini. Accosto all’esterno della chiesa è la scultura del Granatiere costruita di pezzi di granate esplose dall’artista cogollese Giocondo Zordan posta nel 1975 dal Gruppo Alpini di Cogollo del Cengio.

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