Ai Salesiani Don Bosco il Premio Città di Schio 2025. L’annuncio è arrivato sabato pomeriggio dal palco del Teatro Civico, durante la cerimonia degli auguri che ogni anno chiude il calendario istituzionale della città. Un riconoscimento che premia un’istituzione che ha formato intere generazioni di scledensi, prima ancora che la città decidesse di celebrarla ufficialmente. Il premio è stato consegnato ai rappresentanti della comunità salesiana, guidati dal direttore Don Ivan Ghidina, assieme a Don Alberto Maschio, Don Enrico Gaetan e Don Francesco, davanti a cittadini, associazioni e rappresentanti del mondo civile e sociale. Una scelta, quella dell’amministrazione che è stata motivata dallo stesso sindaco Cristina Marigo: “Con questo riconoscimento premiamo una comunità educativa che ha accompagnato intere generazioni di giovani, costruendo relazioni, responsabilità e futuro. I Salesiani hanno lasciato un segno tangibile nella vita di Schio, formando persone prima ancora che studenti». Un tributo a un’istituzione che da decenni rappresenta un punto di riferimento per famiglie e giovani, offrendo non solo formazione scolastica ma un percorso educativo basato sui principi dell’accoglienza e della crescita umana. L’esperienza salesiana a Schio si inserisce in una tradizione più ampia che affonda le radici nel carisma di Don Bosco, ma che qui ha saputo radicarsi nel tessuto sociale della città, diventando parte integrante della sua storia recente.
La cerimonia è stata anche l’occasione per tracciare un bilancio dell’anno appena concluso, caratterizzato da sfide amministrative, sociali ed economiche.
«Il 2025 è stato un anno intenso, che ci ha messo alla prova sotto molti aspetti: dalla gestione delle fragilità sociali, alla sicurezza, fino alla necessità di compiere scelte difficili in un contesto di risorse sempre più limitate. Abbiamo lavorato in uno scenario che non ammetteva scorciatoie, cercando ogni giorno di tenere insieme equilibrio dei conti, qualità dei servizi e attenzione alle persone», ha dichiarato Marigo dal palco del Teatro Civico. Parole che testimoniano la complessità del governo locale in un periodo storico caratterizzato da vincoli di bilancio stringenti e da una crescente domanda di servizi da parte della cittadinanza.
Il sindaco ha dedicato un passaggio significativo del suo discorso al metodo amministrativo seguito in questo mandato: «Amministrare oggi significa assumersi responsabilità, anche quando le decisioni non portano consenso immediato. Significa scegliere ciò che serve davvero alla città, non ciò che fa più rumore. Una strada non sempre facile in tempi in cui la percezione pubblica dell’azione politica passa sempre più attraverso i canali della comunicazione rapida”.
Gratitudine è stata espressa verso chi quotidianamente contribuisce alla tenuta del tessuto sociale cittadino: «Schio è una città che regge grazie a una rete fatta di volontari, associazioni, operatori sociali, forze dell’ordine, educatori. Un lavoro spesso silenzioso, ma essenziale, che permette di affrontare anche i momenti più complessi senza lasciare indietro nessuno». Parole che restituiscono l’immagine di una comunità in cui l’intervento pubblico trova nel volontariato e nell’associazionismo non semplici supporti, ma veri e propri pilastri del welfare locale.
Accanto al Premio Città di Schio, la cerimonia ha celebrato altre realtà che rappresentano pilastri della vita cittadina.
L’Accademia Musicale di Schio, a 18 anni dalla sua fondazione, è stata premiata per il ruolo culturale e formativo svolto sul territorio, per la diffusione della cultura musicale e per la capacità di accompagnare giovani talenti in percorsi di qualità, anche grazie alla collaborazione con il Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza.
La Pro Loco Schio e l’Associazione Amici del Carnevale hanno ricevuto il riconoscimento per l’impegno nella valorizzazione di una tradizione popolare che, da oltre venticinque anni, coinvolge quartieri, famiglie e associazioni, trasformando il Carnevale in un grande momento collettivo di creatività e partecipazione.
Grande applauso anche per Orizzonte Danza, che nel 2025 celebra cinquant’anni di attività. Un percorso artistico ed educativo che ha portato il nome di Schio sui palcoscenici nazionali e internazionali, con una proposta capace di coniugare formazione, espressione artistica e crescita personale.
Il settore sportivo è stato rappresentato dalla Fortitudo Schio 1875, realtà storica che quest’anno ha raggiunto il traguardo dei 150 anni di attività. Un’associazione che ha fatto dello sport uno strumento educativo e di aggregazione, accompagnando generazioni di giovani e mantenendo vivo un patrimonio sportivo e valoriale unico nel suo genere.
Ad accompagnare i momenti istituzionali, gli interventi musicali del gruppo ImprontaJazz dell’Accademia Musicale, che hanno dato ritmo alla cerimonia, alternando brani classici e natalizi in un clima sobrio ma partecipato.
Nel passaggio conclusivo del suo discorso, il sindaco Marigo ha ribadito il senso ultimo dell’azione amministrativa: «Schio non appartiene a chi la amministra, ma a chi la vive ogni giorno. A chi lavora, a chi studia, a chi cresce una famiglia, a chi affronta difficoltà, a chi sceglie di restare e a chi decide di tornare. Il nostro faro resta il benessere delle persone”.
La cerimonia si è chiusa con un augurio: «Il Natale ci ricorda che il valore più grande è prendersi cura. Delle persone, dei luoghi, delle relazioni. Ed è con questo spirito che vogliamo continuare a lavorare per Schio».
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