La Riserva della Biosfera del Monte Grappa è riconosciuta come uno dei luoghi più ricchi di biodiversità, grazie alla straordinaria varietà di flora e fauna. Qui, lo spettacolo della natura non smette mai di emozionare, stupire e raccontare le sue storie.

In questo ambiente trova il suo habitat anche la rara e altamente minacciata farfalla Apollo (Parnassius apollo), uno dei lepidotteri più vistosi, dal volo lento e frusciante. Si tratta di una farfalla di medie dimensioni, con livrea bianca. Le ali anteriori presentano margini marrone-grigiastri e macchie nere, mentre quelle posteriori sono caratterizzate da grandi macchie bordate di nero e pupillate di bianco. Nelle femmine, le estremità delle ali sono trasparenti. Antenne e corpo presentano anelli alternati bianchi e neri.

Una delle caratteristiche più distintive dell’Apollo è la sua distribuzione estremamente localizzata e frammentata, con un areale discontinuo. È una delle specie più protette della fauna italiana.

Dal punto di vista etimologico, l’epiteto specifico apollo si riferisce al dio greco Apollo, mentre il genere Parnassius, in latino, significa “proprio di Apollo” o “delle Muse”.

Questo insetto è tipico delle zone montane dell’arco alpino, e predilige le pendici rocciose comprese tra i 1000 e i 2500 metri di quota, dove si trovano praterie fiorite. Gli adulti si nutrono principalmente del nettare dei cardi, passando delicatamente da un fiore all’altro.

È possibile osservarla da maggio a settembre, mentre vola con il suo caratteristico fruscio, che ne accompagna la bellezza e unicità. La sua presenza ci ricorda l’importanza di conservare la natura e rinsaldare il legame profondo tra l’uomo e l’ambiente.

Dino Pianezzola

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