C’è tempo fino al 22 agosto, tra Marano Vicentino e Schio, per  il festival promosso dalla Rete Nazionale Paesi dell’Acqua, che coinvolge in contemporanea diversi luoghi della penisola impegnati nella tutela delle risorse e del paesaggio.

Nato durante il lockdown, il progetto è incentrato su una modalità sostenibile per il ritorno alla vita comunitaria e ha ricevuto il sostegno di Zalab attraverso la campagna di crowdfunding all’interno del bando “Il cinema vivo”.

4 giorni di cinema, incontri e musica, e ancora un itinerario a piedi, un mercato e un laboratorio, per un progetto incentrato sul ritorno al vivere comunitario a partire dalla difesa dei beni comuni. Il progetto, nato durante il lockdown, è una proposta della rete nazionale Paesi dell’Acqua che coinvolge in contemporanea diversi luoghi della penisola impegnati nella tutela delle risorse e del paesaggio. L’iniziativa è organizzata da EQuiStiamo, Cineforum Altovicentino e Acque Comuni con il patrocinio e il sostegno di Comune di Marano Vicentino e Panis Marano e in collaborazione con Associazione Culturale Paese dell’Acqua (Sassinoro – Benevento), Rete Semi Rurali (Firenze) e Palio del Grano (Caselle in Pittari – Salerno) e inoltre con alcune realtà produttive e culturali locali. Candidato nell’ambito del bando “Il cinema vivo”, promosso da Zalab con il contributo di Vulcano Agency, “A PANE E ACQUA” è inoltre risultato tra i 5 progetti vincitori ed è stato sostenuto attraverso la campagna di crowdfunding ad esso collegata.

Sarà proprio il cinema ad inaugurare il festival, con due appuntamenti ospitati all’interno della tradizionale rassegna di cinema sotto le stelle dell’estate sclendese, nella splendida cornice dell’Anfiteatro di Palazzo Toaldi Capra. Si parte lunedì 17 agosto (ore 21) con la proiezione del film di Andrea Segre “Il pianeta in mare”: un racconto per immagini che, attraverso le vite di operai, manager, camionisti e della cuoca dell’ultima trattoria del Pianeta Marghera, cerca di scoprire cosa è rimasto del grande sogno di progresso industriale, oggi immerso nel flusso globale dell’economia e delle migrazioni. Mercoledì 19 sarà invece la volta della pellicola Primo Premio al Filmmakerfest 2016 “Sopra il fiume” di Vanina Lappa, che racconta attraverso gli occhi di Angelo i rituali delle stagioni e le loro difficoltà: l’uccisione del maiale, le elezioni del sindaco, il palio del grano, le processioni religiose.

Ci si sposterà all’Auditorium Comunale di Marano, venerdì 21 agosto (ore 21) per una sessione pubblica del “Parlamento evolutivo”, l’organo politico della Rete Paesi dell’Acqua, con ospiti dal vivo e altri in video-conferenza dalla Campania che discuteranno sul tema del pane. A seguire, due cortometraggi sulla filiera e sulle ritualità legate a questo bene di primaria importanza: “Cerere, il Rinascimento del cereali in campo” di Lino Greco, che racconta le nuove filiere, dalla semina ai prodotti finali, attraverso le parole, i racconti e le emozioni di cinque protagonisti – testimonianze di chi sa che la diversità agricola è la chiave per tenere insieme le culture e le colture, le comunità e i territori, l’ambiente e la salute, la tradizione e l’innovazione; e “Pani liberi. La terra mi tiene” di Giuseppe Jepis Rivello, sui temi e i protagonisti dell’edizione 2019 della manifestazione “La Terra mi Tiene” ad Atena Lucana (Salerno), dove ritroviamo gesti ancestrali e storie semplici che fanno parte di un bellissimo mosaico fatto di lavoro, famiglia e conoscenza condivisa.

Sarà invece una camminata esplorativa sul tema della lettura del paesaggio “Le vie d’acqua e la via del pane”, sabato 22 agosto, con partenza alle ore 9 da Fabbrica Alta a Schio, in compagnia della geografa Angelica Dal Pozzo e della guida naturalistica Ezio Sartore (Ecotopia). Arrivo previsto nel primo pomeriggio (pranzo al sacco, iscrizione obbligatoria). Dalle ore 15.30, Piazza Silva a Marano ospiterà gli espositori di pane e companatico del Mercato del Pane, mentre alle 16.30 si terrà il laboratorio di panificazione con pasta madre “Che fare? Facciamo il pane!” curato dal mastro fornaio Denis Segalina del panificio Pan Ti Voglio (posti limitati, iscrizione obbligatoria). Alle 17 la musica gipsy jazz di Miky Prontera e alle 19.30, mentre il pane cuoce, l’incontro “Per un pane di filiera”: proposte per una filiera del pane di qualità nei territori del vicentino, con Claudio Pozzi (coordinatore Rete Semi Rurali), Giandomenico Cortiana (Az. Agricola Cortiana), Roberto De Carli (Cuore di Macina), Denis Segalina (Pan Ti Voglio), Giancarlo Dotto (panificio Dotto) e la Rete GAS vicentina. Chiude la serata, alle ore 21, il concerto di The hot teapots che unisce hot jazz, ragtime, pre-war blues, calypso, stomps e jug band music.

Evento speciale, in appendice al festival, sabato 19 settembre, l’inaugurazione della mostra “Pan stampà” presso Spazio Rizzato per l’arte contemporanea a Marano Vicentino, con le opere di Elvezia Allari e Giusto Pilan presentate da Giovanna Grossato: un’operazione artistica a quattro mani basata sulla calcografia su pane e la conservazione sottovuoto.

“‘A pane e acqua’ – spiegano gli organizzatori – è un modo di dire colloquiale che si utilizza per indicare una punizione carceraria durissima o per sottolineare grandi ristrettezze economiche. Richiama anche ad un’essenzialità, a ciò che è strettamente necessario. Noi pensiamo che in un buon pane e in una buona acqua possa esserci una grande ricchezza, una grande speranza per il futuro. Pensiamo che anche il cinema, in questo difficile contesto, possa aiutare, ritrovando una dimensione di necessità, entrando in relazione e arricchendo di ispirazioni e contenuti, creando comunità provvisorie che attorno alla visione di un film possano aprire gli occhi e nel contempo tornare a sognare un mondo diverso. Un cinema che attraverso le storie possa in qualche modo prendersi cura, favorendo e facilitando il lavoro sulle relazioni, sulle reti e sulle buone pratiche che gruppi e associazioni, in questo momento, stanno portando avanti in vari luoghi d’Italia. E insieme alla condivisione del pane, quella di buone pratiche sull’acqua, sulla coltivazione dei cereali e sulla panificazione”.

In caso di pioggia il programma potrà subire delle variazioni.

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