L’autunno in Veneto ha un profumo ben preciso: quello delle castagne arrostite sul fuoco vivo. E a Monte di Malo, questo profumo si trasforma in festa, memoria e comunità. Torna infatti anche quest’anno la Festa delle Castagne, giunta con orgoglio alla 35ª edizione, un appuntamento ormai simbolico che si rinnova ogni anno l’ultimo weekend di fine ottobre e il giorno di Ognissanti.

Organizzata dai volontari del paese, la Festa delle Castagne non è solo una sagra, ma una vera celebrazione della cultura popolare locale. Nata dal desiderio di valorizzare la tradizione del “spaelar maroni a man”, ovvero la cottura manuale delle castagne secondo metodi antichi, l’evento ha saputo crescere nel tempo, mantenendo vivo lo spirito delle origini. Oggi la festa propone anche mostre, spettacoli, rievocazioni storiche e passeggiate tra i vecchi castagneti, diventando un’occasione unica per vivere l’autunno vicentino in tutta la sua autenticità.

Il programma

La festa prende il via sabato 25 ottobre con la Santa Messa augurale alle  19, seguita dall’apertura degli stand gastronomici e delle mostre. Sarà possibile gustare le prime caldarroste della stagione, partecipare alla pesca di beneficenza e immergersi nei sapori delle “Specialità de ’sti ani”.

Domenica 26 ottobre si apre con la passeggiata “Andar par Veci Maronari” (ore 8:30), che conduce i visitatori tra i boschi storici di castagni. Durante la giornata si susseguono attività per bambini, giochi in legno, danze popolari e rappresentazioni di antichi mestieri, con la partecipazione del gruppo “Ballincontrà”. Alle 16,  spazio alla cultura, con le visite guidate al Santuario di San Giuseppe, luogo di grande valore artistico e spirituale. Segue, alle ore 17:30, il prestigioso appuntamento musicale con il XXVII Festival Concertistico Internazionale: un concerto d’organo gratuito con artisti di rilievo come Fabio Ciofini (organo), Elisabetta Pallucchi (mezzosoprano) e Fabio Ceccarelli (flauto traversiere).

La manifestazione si conclude sabato 1 novembre, con la Santa Messa solenne alle 15, nuove visite guidate al Santuario e una serata gastronomica dedicata ai sapori più autentici: protagonista il celebre “spiedo de carne e quaje”, da gustare su prenotazione.

Cuore pulsante della festa è la cucina. I menù proposti rendono omaggio alla gastronomia contadina veneta: polenta de maranelo con salumi e formaggi locali, supa de verxa e luanega, bigoli co’l’arna, e naturalmente dolci tipici e vino novello. A farla da padrona, ovviamente, la castagna: rigorosamente spaelà a man, come vuole la tradizione.

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