Ad inaugurare la mostra ‘Giovanni Demio e la Maniera Moderna’ è il migliore Vittorio Sgarbi. Quello che quando parla d’arte lascia a bocca aperta e provoca sensazioni degne della sindrome di Stendhal.
Un fiume in piena, per presentare la ‘sua’ mostra, da lui voluta, suggerita, curata e realizzata a Palazzo Fogazzaro di Schio, città natale del Demio, uno degli artisti più eccentrici e sfuggenti che si siano espressi in Italia nei decenni centrali del Cinquecento.
Definito da Andrea Palladio ‘Uomo di bellissimo ingegno’, Demio è uno dei pittori manieristi più quotati del Veneto. Entrò nel cuore del miglior critico d’arte d’Italia (e quindi del mondo) nel 1980, quando a soli 26 anni, sovrintendente delle Belle Arti della Regione, realizzò una mostra su Palladio e la maniera e mise proprio Demio in copertina. Finì a pagina 3 del Corriere della Sera e fu grazie a Giovanni Demio, che Vittorio Sgarbi diventò Vittorio Sgarbi.
Oltre trenta dipinti contribuiscono oggi a rendere omaggio a Demio nella sua Schio, in un allestimento in grado di esaltare non solo il pittore e la sua arte, ma l’intera città, con spazio anche per la realtà virtuale e la tecnologia, dove si possono ‘vivere’ opere dell’artista che si trovano altrove.
“E’ la più grande operazione culturale realizzata in questo Comune – ha esordito il sindaco Valter Orsi presentando Sgarbi in conferenza stampa – Demio era un innovatore, uno scledense doc. E sappiamo quanto l’invenzione abbia contribuito a costruire il tessuto socio-economico di Schio. Si tratta di un altro importante passo nel percorso di crescita della nostra amata città. Schio vanta tra i propri cittadini nomi importanti, che, in vari settori, hanno portato lustro al nostro territorio. Ringraziarli, ricordarli e valorizzarli con manifestazioni di qualità elevata è il giusto tributo che dobbiamo loro per quanto hanno realizzato”.
A fianco di Orsi, il sindaco di Vicenza e da oggi presidente della Provincia Francesco Rucco, la presidente uscente Maria Cristina Franco, il consigliere regionale Maurizio Colman e molti sindaci di comuni limitrofi.
“Ogni occasione per fare arte è da prendere al volo”, ha commentato Rucco, sottolineando la convenzione siglata tra i Comuni di Vicenza e Schio per agevolare il turismo culturale.
“Ogni euro investito in cultura ne produce 7 di indotto”, ha concluso Orsi, che ha poi lasciato spazio a Sgarbi, che ha raccontato il Demio e la mostra.
“Demio non è un artista minore”, ha esordito Sgarbi, che si è complimentato con l’amministrazione comunale per la rapidità nell’organizzazione e l’immediatezza nell’aver saputo cogliere gli stimoli e l’invito a realizzare la mostra, nata su input di Massimo Cipelletti.
Non è mancato un importante cenno su Palladio e la sua Vicenza, definita da Sgarbi la “città più bella del mondo in fatto di architettura. Dopo il Palladio, tutto il mondo è diventato palladiano”, ha detto, spiegando dei libri di architettura scritti da Palladio e divulgati e utilizzati come scuola di architettura. “E’ stato il Berlusconi dell’architettura”, ha ironizzato poi il critico d’arte, portando come esempio anche la Casa Bianca, di evidente stampo palladiano. Sul suo ruolo nel mondo dell’arte e l’importanza nella vita quotidiana, Sgarbi ha concluso: “L’arte toglie dalla noia degli argomenti quotidiani”.
L’artista e la mostra
Definito da Andrea Palladio ‘huomo di bellissimo ingegno’, Giovanni Demio è nato a Schio intorno al 1500-1505. Un caso emblematico di maestro ‘girovago’, oltre che nella sua città natale e nella vicina Vicenza, operò nel territorio benacense, a Venezia, Brescia, Padova, Milano, Napoli, Salerno, Pisa, Orvieto e, presumibilmente, a Verona, Firenze e Roma.
Nella città natale dell’artista, a palazzo Fogazzaro dal 31 ottobre 2018 al 31 marzo 2019 la prima esposizione dedicata al Maestro ‘girovago’ con opere provenienti da tutta Italia.
Nelle sale di Palazzo Fogazzaro saranno riunite, per la prima volta, le opere più importanti dell’artista scledense provenienti da chiese, musei e collezioni private di tutta Italia nella mostra dal titolo ‘Giovanni Demio e la Maniera Moderna. Tra Tiziano e Tintoretto’, promossa e sostenuta dal Comune di Schio, su progetto di Contemplazioni a cura di Vittorio Sgarbi con la direzione artistica di Giovanni Lettini, Sara Pallavicini, Stefano Morelli e la ricerca scientifica di Pietro Di Natale.
Il percorso espositivo dedicato a Giovanni Demio si configura come un raffinato racconto sul Maestro e sulla sua produzione, fatta di ricerca e contaminazioni provenienti da tutta l’arte italiana ed europea del ‘500, come afferma Vittorio Sgarbi: “Un ribelle, Demio, fuori quota, incontrollabile, imprevedibile, pronto a contaminarsi con tutti i pittori più forti di vita. Eppure, alla fine, un formalista, sempre più lontano dal naturalismo padano e sempre più vicino a un delirio visionario alla El Greco”.
Le opere raccolte mostrano il talento dell’artista, abile nel dar vita a suggestioni inimitabili ed emozioni tangibili grazie alla sua costante, personale ed elaborata ricerca manieristica come nei giovanili Compianti di Merano e di Lavenone, nella Madonna adorante il Bambino del Museo di Castelvecchio di Verona, nella pala con Martirio di san Lorenzo di Torrebelvicino, nelle ante d’organo della chiesa di San Pietro a Schio, nella Sacra conversazione di collezione privata, nel Riposo nella fuga in Egitto della Galleria Palatina di Firenze, o nella miniatura del Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, e ancora nell’Adorazione dei pastori di Santa Maria in Vanzo a Padova oppure nell’Adorazione dei Magi di Casa Martelli di Firenze, nell’Adorazione dei Magi e nell’affresco con Santa Caterina della Pinacoteca di Palazzo Chiericati a Vicenza.
Tiziano, Tintoretto, Veronese, Moretto, Romanino, Jacopo Bassano, Schiavone, i grandi maestri del Cinquecento che influenzarono il percorso stilistico e biografico di Giovanni Demio, arrivano oggi a Schio, con le loro opere provenienti da quei luoghi d’Italia che Demio rincorse e raggiunse. Un avvenimento unico. Il loro originale modo di rendere omaggio a colui che apprese dalla loro arte dandone vita a un’altra altrettanto unica e suggestiva.
Alla fine del percorso espositivo, i visitatori saranno accolti da un’esperienza di realtà virtuale resa possibile da Sparkling e Venetcom: un viaggio immersivo nella chiesa milanese di Santa Maria delle Grazie dove, nella Cappella Sauli la pala d’altare e l’intera decorazione comprendente gli affreschi e i bassorilievi, è stata eseguita proprio da Giovanni Demio.
La mostra, desiderata con fervore da Vittorio Sgarbi, non solo rende giustizia a questo grande artista, dall’innegabile abilità stilistica, ma, grazie ai fondi stanziati per realizzarla, ha reso possibile un’importante operazione di restauro che ha consentito di riportare alla luce le sue opere, sottraendole dall’ineluttabile scorrere del tempo, restituendole al grande pubblico e alla città di Schio.
La mostra è aperta il mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15.30 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19, festività incluse. Aperto anche martedì 1 gennaio dalle 15.30 alle 19.
Per informazioni e prenotazioni: mostrademio@biosphera.it, 0445 1716489, www.comune.schio.vi.it/url/mostrademio
Anna Bianchini