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Thiene. Il teatro è pieno e lo spettacolo stupisce: raccolti 3.500 per ‘I figli di nessuno’

Hanno ballato con amore, per amore e con l’arte di giovani ballerine, che si sono donate con tutti i mezzi che avevano a disposizione. Quel loro non risparmiarsi le ha ricompensate facendo accorrere al teatro comunale centinaia di persone, arrivate anche da fuori Thiene,  per assistere allo spettacolo di beneficenza ‘Figli di nessuno, ma di tutti noi’.  Figli e nipoti che hanno tutto, che hanno voluto dedicarsi a chi non ha niente e che grazie a loro è stato ricordato attraverso la danza.
Studenti ed ex del ‘Corradini’  hanno portato sul palcoscenico balletti e monologhi, che affrontavano temi importanti come la malattia mentale, la violenza sulle donne, il bullismo ed i dissidi adolescenziali.
Problematiche non semplici, ma affrontate con straordinaria maturità, se si pensa alla giovane età di chi ha creato le performance, curandone i minimi dettagli:  dalla musica, alla coreografia, dai testi alla fotografia. Senza mai scadere ed alternando balletti  divertenti a quelli  leggiadri, come quello delle sorelle Giulia e Silvia Benvegnù, che hanno portato in scena l’amore di due sorelle, che si dividono anche il pigiama.
Intensi i monologhi del giovane artista Giacomo Polga, anche lui ex studente del Corradini, come Alberta Dalle Carbonare, ideatrice dello spettacolo, con il quale sono stati raccolti 3500 euro per  l’Associazione 4INZU, fondata da quattro famiglie adottive, una delle quali thienese, con la missione di completare la costruzione di un orfanotrofio nella città di Gitega in Burundi, dove i bambini possano studiare in attesa di essere accolti da qualche famiglia e il Centro Educativo CEFEC a Paraiba in Brasile, col quale si è in contatto tramite l’opera di volontariato del thienese dottor Nerino Dalle Carbonare.
Lo spettacolo che è durato circa due ore con gli interventi di lettori d’eccezione di Irene Zanandrea,  Stefania Mazzoran e di giovani musicisti, come la pianista Sofia Pedroni e i sassofonisti Giorgio Manzardo e Nicola Vergiazzi, è stato una vera sorpresa. Le lacrime scendevano sui volti dei genitori e nonni  fieri seduti in platea e non hanno risparmiato quelli di molti insegnanti del liceo Corradini, presenti al teatro Comunale per non perdere il duro lavoro di mesi dei loro allievi ed ex.
Tra le prime file, una emozionata e orgogliosa Marina Maino, preside del liceo Corradini, che nel suo discorso ha voluto sottolineare l’impegno di un gruppo di studentesse che sono riuscite a fare registrare il pienone. ‘Sono davvero orgogliosa di vedere andare in scena queste donne, la danza, l’arte, l’amore, la solidarietà, temi importanti come la discriminazione con una generazione di studenti, che anche dopo avere smesso di frequentare la scuola superiore, non si è persa, è rimasta legata dalla danza e dalla voglia di creare qualcosa per i fragili di un mondo che soffre e che non va dimenticato. E’ stata una serata davvero intensa. Sono fiera e felice di essere qui a godermi uno spettacolo, che rimarrà nel cuore di chi è con noi’.
‘Queste ragazze sono riuscite a sorprendermi – ha detto con la voce rotta dall’emozione l’assessore alla Cultura Maria Gabriella Strinati – quando mi hanno presentato il progetto mi hanno conquistata subito. Tengo a sottolineare che hanno fatto tutto da sole ed il Comune ha solo sposato la loro causa, mettendo a disposizione il teatro, ma non avrei pensato che potessero stupirci come hanno fatto. Hanno curato ogni dettaglio, i loro balletti erano di qualità, tutto lo spettacolo è stato confezionato con competenza. Sono davvero colpita’.
Veronica Apolloni, Sofia Balasso, Giulia e Silvia Benvegnù, Matilde Contin, Alberta Dalle Carbonare, Giada Dal Santo, Nicol Gassinetti, Miriam Ibrahim, Rossella Nicolussi, Carlotta Pastori, Carolina Pizzato e Camilla Zausa sono le tredici ragazze,  tra i diciassette e i vent’anni, che hanno realizzato lo spettacolo ‘Figli di nessuno, ma di tutti noi’. Con loro hanno ballato per la prima volta anche dei ragazzi che hanno dimostrato di essere bravi e ammalianti seppur all’esordio su un palcoscenico. C’era anche un bambino di 5 anni, adottato da una famiglia thienese, che ha fatto da special guest e che ha conquistato la platea, commuovendo per la credibilità  nonostante l’età e la simpatia per il ritmo ‘caldo’ del suo ballo.
Sono tutti figli che ogni genitore vorrebbe avere.
di Redazione AltovicentinOnline