L’Altopiano di Asiago sta vivendo un fenomeno preoccupante: un numero sempre maggiore di escursionisti si avventura sulle piste da sci durante la notte, spesso senza la necessaria preparazione. Questa tendenza sta creando seri problemi di sicurezza, danneggiando anche l’infrastruttura e i tracciati curati dai gestori delle stazioni sciistiche, con conseguenze economiche non trascurabili.
Con un post facebook del Centro Fondo Campomulo, si racconta come i battipista stanno segnalando un aumento dei casi di pedoni sorpresi sui tracciati, nonostante i divieti chiaramente indicati dalla normativa. “Piste battute e ribattute”, ha scritto il Centro Fondo di Gallio su Facebook, avvertendo degli eventuali rischi e chiedendo rispetto per il lavoro dei gattisti, che tracciano i percorsi destinati agli sciatori. La comunicazione non lascia spazio a dubbi: è vietato camminare sulle piste da sci sia di giorno che di notte, mentre i battipista sono al lavoro.
Il rischio principale derivante dal passaggio dei pedoni sulle piste da sci è il danno immediato ai tracciati: le impronte lasciate dai piedi degli escursionisti rovinano il lavoro dei gattisti, costringendoli a rifare il lavoro appena terminato. Ma i problemi non finiscono qui. Le piste battute rappresentano un terreno delicato anche dal punto di vista della sicurezza: il passaggio di pedoni può nascondere ostacoli e creare situazioni pericolose, specialmente in caso di scarsa visibilità, come durante la notte. In particolare, la presenza di curve strette o dossi riduce la visibilità dei veicoli da neve e dei pedoni, aumentando il rischio di incidenti.
Sabato scorso, proprio sul tracciato di Campomulo, i gattisti hanno incontrato un gruppo di escursionisti sulla pista, esponendoli al pericolo di incidenti e compromettere la qualità del lavoro fatto. A ciò si aggiunge anche il rischio di ipotermia o assideramento, come accaduto recentemente con le temperature che, durante la notte, hanno toccato i -18 gradi. Un’escursione non adeguatamente equipaggiata in queste condizioni può diventare una situazione potenzialmente fatale.
Anche i gestori delle stazioni sciistiche e le autorità locali stanno cercando di sensibilizzare la comunità degli escursionisti, ma le risposte sono ancora insufficienti. In molti casi, i frequentatori delle piste non si rendono conto della pericolosità delle loro azioni e della necessità di rispettare le regole, specialmente in un ambiente montano che richiede la massima attenzione e preparazione.
Le piste da sci dell’Altopiano sono uno degli asset principali per il turismo invernale della zona e per le economie locali. È fondamentale che chi le frequenta rispetti le regole di sicurezza per non mettere a rischio sé stessi e gli altri, oltre a salvaguardare il prezioso lavoro dei gestori delle stazioni sciistiche. In attesa di provvedimenti più incisivi, i gestori si appellano alla collaborazione dei cittadini, invitandoli a seguire scrupolosamente le indicazioni per una montagna sicura e protetta.
L’appello è chiaro: il rispetto per la natura e per il lavoro altrui è essenziale per vivere l’esperienza in montagna in modo sicuro e responsabile. Solo attraverso la collaborazione di tutti si potrà evitare che l’entusiasmo degli escursionisti si trasformi in un serio pericolo per la comunità.
di Redazione AltovicentinOnline
