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Asiago. Made in Malga è un successo. Ma sullo stand ‘Brazzale’ è polemica

I nuvoloni neri che nel primo pomeriggio hanno tentato di rovinare la festa scaraventando una decina di minuti d’acqua tra le vie di Asiago inondate di turisti, sono forse la similitudine più giusta per descrivere il primo dei due weekend di ‘Made in Malga’, la mostra mercato dei migliori formaggi e dei prodotti della montagna.

Piccoli ‘incidenti’ di percorso che non hanno però guastato una delle rassegne più importanti a livello nazionale in tema di tipicità tutte da assaporare dove a farla da padrone per quasi tutto il resto del giorno è stato un sole ancora vigoroso e una temperatura più che gradevole: migliaia le presenze che hanno in buona parte mitigato anche il caos legato ai parcheggi con auto lasciate un po’ dove capitava. Ma una volta raggiunto il centro di Asiago e dimenticata la frenesia del traffico, impossibile non essere rapiti dagli oltre 80 espositori cui si sono aggregati vari birrifici provenienti da quasi tutte le ragioni italiane: una festa tricolore e un tripudio di sapori che sanno di sacrificio e di sperimentazione, gusti che raccontano al palato storie di altri tempi che tornano con la voglia di stupire. Ancora una volta.

Tanti gli imprenditori anche giovani, pronti a far assaggiare formaggi e salumi e desiderosi di raccontare con ammirevole pazienza il lavoro celato dietro ogni forma lasciata in bella mostra: molto apprezzato anche il ‘Ricettario della Malga’ distribuito gratuitamente agli avventori. Una piccola guida ideata dal ‘Consorzio di tutela del Formaggio Asiago’ per conoscere malghesi e ristoratori dell’Altopiano uniti nel far apprezzare i loro piatti più caratteristici. Qualche inevitabile coda anche all’Osteria di Montagna, allestita sotto una grande tensostruttura in Piazza Carli: qualcuno lamenta porzioni non troppo abbondanti, ma il gusto è indiscutibile e i piatti, nonostante grandi numeri, sono ben serviti con personale attento e premuroso.

Di certo una manifestazione che merita il successo che riscuote anno dopo anno, arricchita peraltro da laboratori per bambini oltre che dalla presenza di alcuni animali – i lama e i bovari del bernese fra tutti – sempre capaci di attirare sorrisi di grandi e piccini.

Il ‘caso’ Brazzale
E’ ancora mattina presto quando un post apparso sulla pagina ufficiale di ‘Made in Malga’ infiamma l’inizio della giornata. Oggetto del contendere un banchetto installato dalla ditta Brazzale SpA non ‘gradito’ – e non concordato – dagli organizzatori, ma posizionato in uno spazio privato e per questo non passibile di rimozione.
“Informiamo i visitatori” – recita il comunicato – “che la ditta Brazzale Spa – posizionatasi autonomamente in uno spazio privato in concomitanza con Made in Malga 2022 – non rientra tra le aziende iscritte ed ammesse ad esporre alla manifestazione e i prodotti esposti risultano non possedere i requisiti per parteciparvi. L’iscrizione alla manifestazione avviene previa selezione del comitato organizzativo ed è in ogni caso riservata ai prodotti di montagna”.
Parole che non lasciano spazio a equivoci e che hanno diviso anche l’opinione pubblica: “Parliamo di una realtà industriale che peraltro usa latte proveniente dall’estero” – commenta un lettore – “che centra con le malghe? Aggirare l’ostacolo mettendosi in uno spazio privato mi sembra poco signorile per qualcuno che si ritiene un imprenditore modello”. Di tutt’altro tenore invece la riflessione di un’altra internauta: “Brazzale è un azienda con origini asiaghesi sempre vicina al nostro Altopiano, vedi la recente trasmissione su Rai 1 Linea Verde o Asiago Festival o le Mostre al Museo le Carceri e tanti altri eventi. Hanno aperto anche un negozio che è aperto tutto l’anno e non solo due weekend all’anno”!
Marco Zorzi

 

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