Attacchi da parte dei lupi, sulle montagne vicentine, sempre più vicino alle case. Gli ultimi due, a Sasso nel territorio di Asiago e a Valli del Pasubio in Via Ertele, ad una cinquantina di metri dal centro del paese. Due predazioni avvenute nei giorni scorsi, con le carcasse che testimoniano come il predatore si avvicini alle abitazioni pur di trovare una preda.

Il fenomeno solleva anche un dibattito più ampio sulla gestione dei grandi predatori in Italia e le tensioni che la loro presenza innescano nelle zone rurali e montane. Anche a margine del declassamento dello status del lupo. Da ‘strettamente’ protetto a ‘semplicemente’ protetto votato dal parlamento europeo, la sua presenza più che l’indignazione sui social preoccupa quegli allevatori che a ridosso dell’apertura dell’alpeggio sanno già che si troveranno a ‘combattere’ contro il lupo per difendere il proprio bestiame.

Anche nella passata stagione estiva, alcune malghe  vennero ‘scaricarate’ in anticipo. Troppa l’esasperazione e, probabilmente, pochi gli strumenti per difendersi dagli attacchi del lupo. Con la riforma sulla status di protezione del lupo, che allenterebbe le regole sul dare la caccia al lupo, dal comparto agricolo plaudono a questa nuova norma. Non dello stesso avviso il mondo ambientalista che da sempre punta alla convinzione tra l’uomo e l’animale e che, col declassamento, teme un aumento sia legale che illegale dell’abbattimento del predatore.

Declassamento di protezione del lupo, Nardin: “Bene, ora un piano di gestione”

La plenaria del Parlamento Europeo ha votato a favore del declassamento del lupo da specie altamente protetta a specie protetta. “Una decisione che la Provincia di Vicenza attendeva e su cui si è ampiamente spesa -sottolinea il presidente della Provincia Andrea Nardin– Il nostro obiettivo è sempre stato quello di trovare un equilibrio tra la necessaria tutela della specie e la sicurezza del territorio, mettendo in campo anche misure concrete di contenimento. La presenza del lupo, infatti, non riguarda più solo le aree montane ma genera forte preoccupazione nelle comunità locali. Un allarme che abbiamo lanciato con voce chiara e dati alla mano: la Polizia Provinciale di Vicenza nel 2024 ha registrato 197 predazioni ai danni di animali da compagnia o da allevamento, il doppio rispetto all’anno precedente.”

La Provincia di Vicenza si è fatta carico delle istanze del territorio, in particolare delle amministrazioni comunali, degli allevatori, degli agricoltori, portando la questione all’attenzione del Ministro dell’Ambiente. Giusto due mesi fa, una delegazione vicentina guidata dal presidente Nardin e dal vicepresidente Moreno Marsetti, con un nutrito numero di amministratori comunali vicentini, ha incontrato il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente Claudio Barbaro per affrontare il tema della convivenza tra lupo e attività produttive nel vicentino. Costanti sono stati i contatti con l’europarlamentare Elena Donazzan, per arrivare al risultato di oggi in plenaria.

Dopo aver avviato in via sperimentale l’uso di pallottole di gomma nei comuni di Arsiero e Torrebelvicino, la Provincia di Vicenza ha chiesto azioni strutturali e urgenti: dal sostegno economico agli allevatori, fino a politiche fiscali agevolate per le attività agro-silvo-pastorali nei comuni montani; dalla creazione di un Piano nazionale all’individuazione di un indice di sopportabilità.

“Abbiamo ascoltato il territorio con riunioni pubbliche e incontrato rappresentanti dei vari livelli di governo -conclude Nardin- Ci siamo confrontati con le amministrazioni, i cittadini, le associazioni, per condividere proposte, raccogliere segnalazioni e costruire soluzioni efficaci. Ora, con il declassamento del lupo, si apre finalmente la possibilità di definire un piano di gestione serio ed equilibrato, che consenta una convivenza sostenibile tra l’uomo e il lupo.”

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