(Ansa) Dopo avere accompagnato il weekend della Befana, la pioggia si prepara a lasciare il posto al freddo, con un calo importante della temperatura in tutta Italia.

Lo indicano in una nota le previsioni del meteorologo Mattia Gussoni, del sito iLMeteo.it.

In questo fine settimana si prevede che il ciclone proveniente dall’Atlantico settentrionale e arrivato sul Mar Tirreno si sposterà verso le regioni adriatiche, con il risultato di condizioni di forte maltempo per almeno 48 ore”. Sono quindi attese “piogge abbondanti e neve sulle Alpi oltre i 900 metri di quota”. Sulle Alpi orientali e parte di quelle centrali si prevedono fino a 70-80 centimetri di neve fresca; sull’Appennino nevicate solo alle quote più alte. Ovunque nel Paese, inoltre, si prevede vento, con “burrasche su Alpi, Isole Maggiori e Salento”.

Da domenica 7 gennaio sono attese piogge intense su Emilia Romagna e asso Tirreno, “con nevicate possibili anche a quote collinari sulla dorsale appenninica, specie centro-settentrionale. Si prevede poi ancora vento e di conseguenza mari agitati, con difficoltà per i collegamenti marittimi soprattutto con la Sardegna, dove sono attese onde di 7 metri, e con la Sicilia dove si prevedono onde di 4-5 me

Da domani è poi previsto l’arrivo di correnti artiche da Nord-Est, che causeranno un “calo significativo delle temperature su tutto il Paese” all’inizio della prossima settimana. “Tra lunedì sera e mercoledì, con un flusso di aria umida in ingresso da Est, potremo vedere qualche fiocco timido cadere in pianura padana sul Nord-Ovest mentre, a causa delle correnti fredde dai Balcani, potrebbe nevicare fino a bassa quota sul versante adriatico tra Marche e Molise”, si legge nella nota. In generale, le temperature potranno scendere di “5-8 gradi sotto le medie del periodo, ma non avremo temperature incredibili da era glaciale. Va detto, infatti, che, a causa del riscaldamento globale, una temperatura di 5-8 gradi inferiore alla media del periodo attuale (che è calcolata sugli ultimi ‘caldi’ 30 anni 1990-2020) è equivalente al valore normale che registravamo in inverno negli anni ’70-’80”, osserva il meteorologo.

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