Festa grande a Gallio per i 100 anni della Comunità immortalati grazie ad un enorme scatto collettivo sul nuovo sagrato della Chiesa del paese.

E’ stata infatti la foto con i volti dei galliesi, delle associazioni cittadine e dei gruppi parrocchiali a dare il via alla giornata – evento per ricordare la ricostruzione di chiesa, municipio, scuole e asilo dopo la Grande Guerra. Una celebrazione di collettività molto sentita ed emozionante, proseguita nel tardo pomeriggio con una sessione straordinaria del Consiglio Comunale cui ha preso parte anche il Vescovo di Padova Mons. Claudio Cipolla.

Dopo la solenne funzione religiosa con la benedizione dell’effige dei santi protettori del paese, San Bartolomeo e San Valentino, spazio alla convivialità con la cena comunitaria preparata dal Gruppo Alpini e seguita da un video appositamente realizzato oltre che da un suggestivo spettacolo di giochi pirotecnici con la scritta 100 ad illuminare il cielo fortunatamente sereno.

Gallio spettrale dopo i bombardamenti

Momenti di gioia e di spirito unitario che non dimenticano che giusto poco più di un secolo fa a Gallio non esisteva più nemmeno una chiesa e delle case non rimaneva che qualche muro pericolante: ovunque macerie e desolazione in un Altopiano che aveva vissuto le fasi più cruente del primo confitto mondiale con decine di migliaia di vittime sparse nei suoi prati e nei suoi pendii. Gallio, si dice abbandonata per ultima dall’allora parroco Don Francesco Caron nel maggio 1916, passo più volte da mani italiane a quelle austriache sino alla definitiva riconquista nell’ottobre del 1918. Rientrati gli sfollati, iniziò subito una vasta e operosa attività di ricostruzione: gli edifici rinascevano sui resti di ciò che era stato. La ferita all’animo fu invece più lenta rimarginarsi: oggi rimane la memoria e la voglia di ritrovarsi e riscoprirsi orgogliosamente comunità-

di Redazione AltoVicentinOnline

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