Lo ha ritrovato lei, in camera da letto, proprio quella donna che gli ha fatto da mamma da quando si era trasferito alla Ski Area Verena per fare da animatore.

A Roana c’è sgomento per la morte di Sasà, Salvatore Rasà, morto improvvisamente ieri a soli 31 anni. Si è spento proprio in quella casa che sentiva familiare come casa sua. Dove aveva trovato amici, che gli volevano bene come un figlio adottivo.

“Il nostro Sasà era un bambino nel corpo di un uomo, regalava sorrisi e si faceva volere bene da chiunque lo avesse conosciuto, grandi e piccini”. Ha la voce commossa Lorena Frigo, che gestisce l’area sciistica sull’Altopiano di Asiago e che aveva ospitato Salvatore durante tutto il periodo del lockdown e fino a oggi, in attesa di ricominciare la stagione invernale, durante la quale avrebbe ancora una volta fatto l’animatore.

“Gli chiedevo se voleva tornare dalla sua famiglia, a Monsummano Terme, in provincia di Pistoia, dove si erano trasferiti dalla Sicilia – ha raccontato Lorena Frigo al telefono – Nel frattempo questa estate si era messo a lavorare alla nuova seggiovia e aspettava con ansia l’inaugurazione”.

E’ dalla descrizione di Sasà che traspare tutto l’amore che Lorena Frigo e tutti allo Ski Area Verena volevano a questo giovane uomo, che si faceva adorare da tutti e che dispensava gioia e sorrisi con una generosità fuori dal comune.

“Era capace di conquistare la fiducia di tutti, di grandi e dei bambini – ha detto Lorena frigo con la voce emozionata – Io mi sentivo per lui la sia vice mamma. Era con noi dallo scorso dicembre ed eravamo felici di mangiare sempre gomito a gomito, di condividere giornate e serate qui in albergo, anche se con il lockdown la stagione non è stata delle migliori. A dicembre avrebbe ricominciato, nel frattempo faceva il manovale. Aveva lavorato fino a martedì sera, fino all’ultimo, sempre con il sorriso sulle labbra e quell’energia contagiosa che faceva di lui la persona meravigliosa che era. Qui gli volevamo tutti bene e la notizia della sua scomparsa improvvisa ha creato sgomento in tutto l’Altopiano”.

A.B.

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