Nelle intenzioni dell’autore, Andrea Cunico Jegary, esperto di marketing e comunicazione ‘Nomi, luoghi e comunità’ incarna la volontà di tratteggiare il volto dell’Altopiano dei Sette Comuni attraverso la toponomastica di un territorio che affonda le sue origini in un passato denso di storia e fatto di una terminologia che racconta il vissuto di una comunità dedita alla silvopastorizia e fortemente influenzata dalla cultura germanica e cimbra.

Assonanze  e sensazioni che si incontrano e si respirano camminando «in d’ögnarn taaldar», tra le nostre valli: 50 pagine che sono una testimonianza oltre che fotografie di paesaggi e di luoghi di una memoria collettiva plasmata in una sempre più forte affermazione identitaria di cui Cunico Jegary appare fiero portabandiera.

“Questo lavoro non vuole assolutamente proporsi come esaustivo né sul piano analitico né su quello etimologico” – afferma l’autore – “ma si tratta più precisamente del riordino di una prima parte di appunti di quello che io chiamo toponomastica ragionata, senza alcun ordine forzato per Comune, punto cardinale o altro. Ciò che ad un certo punto più mi ha spinto a pubblicare è stato qualcosa di inaspettato: il riscontro diretto, palpabile tra gli individui, di un diffuso e crescente interesse verso l’origine e il senso dei luoghi che abitiamo e sentiamo nostri, dunque l’interesse a guardare con occhi diversi al paesaggio, ai segni dell’uomo, dove i nomi sono veri ‘fossili viventi’ di senso, non di rado segni custoditi negli stessi cognomi che portiamo. All’inizio ne parlavo quasi con riservatezza, ho rotto gli indugi nella nuova prospettiva che si tratti di un vero e proprio diritto culturale, quello della memoria collettiva. Filosofia? No, la domanda di questa riscoperta delle origini deve essere intercettata, quindi veicolata in nuove forme di turismo esperienziale. Ho quindi inteso raccogliere in un primo quaderno una cinquantina di schede di narrazione. Spero che questo modesto contributo favorisca in futuro, per merito d’altri, un consolidamento dell’armatura culturale e del senso di appartenenza alla comunità Sette Comuni”.

Intanto l’uscita letteraria che potrebbe avere un prossimo seguito, è stata annunciata a mezzo social e considerata l’emergenza sanitaria fare di più non sarà possibile almeno fino all’estate, periodo in cui l’intenzione è quella di organizzare magari un evento collaterale proprio al Mercatino Cimbro di Rotzo: sarà comunque possibile reperire il volume nelle principali librerie dell’altopiano oltre che on-line.

Marco Zorzi

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