È arrivata giovedì 20 ottobre a Gallio e ad Asiago la Staffetta Cremisi della Pace organizzata dall’Associazione Nazionale dei Bersaglieri che unisce Trento e Trieste in un percorso di 11 tappe attraverso le regioni e i luoghi più significativi della Grande Guerra per celebrare il centenario della traslazione del Milite Ignoto da Aquileia a Roma.

La cerimonia ufficiale ha avuto inizio a Gallio nella Chiesetta della Madonna della Salute, con il saluto delle autorità e lo scoprimento della targa commemorativa dedicata al Milite Ignoto. Di seguito l’arrivo della Staffetta al Parco della Rimembranza ad Asiago per lo scoprimento della targa. Alle 11 la Staffetta dei Bersaglieri è giunta in Piazzale degli Eroi, dopo aver attraversato Piazza Carli, Piazza II Risorgimento, Via Marconi, Via Matteotti e Viale della Vittoria. Gli staffettisti infine sono arrivati alle 11.30 al Sacrario Militare del Leiten, dove sono stati accolti dalle autorità cittadine, per gli onori ai Caduti e la deposizione della Corona.

“É stato per noi un vero onore oggi aver accolto sul nostro Altopiano, luogo di testimonianza e memoria della Grande Guerra per eccellenza, la Staffetta Cremisi della Pace dei Bersaglieri, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario del Milite Ignoto è importante mantenere vivo non solo il richiamo alla memoria ma anche ai valori della pace e della fratellanza tra i popoli”, ha detto il sindaco della Città di Asiago, Roberto Rigoni Stern.

Donazzan: “Lodevole la presenza degli studenti: il ricordo passa dalla partecipazione”

L’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan ha partecipato alla cerimonia del passaggio nei Comuni dell’Altopiano di Asiago della staffetta Cremisi della pace, voluta dall’Associazione Nazionale Bersaglieri in ricordo delle commemorazioni per la traslazione della salma del milite ignoto all’Altare della Patria cento anni fa.

Una iniziativa che si sta svolgendo in questi giorni nei luoghi della Grande Guerra con patrocinio della Regione del Veneto, della Provincia Autonoma di Trento e della Regione Friuli Venezia Giulia e in collaborazione dell’Onoranza ai caduti che permette l’accesso ai sacrari militari.

“Anche oggi ho voluto essere presente a questa importante, significativa e commovente iniziativa dell’associazione nazionale bersaglieri che ha visto il coinvolgimento morale e fattivo, tramite il patrocinio della Regione, con il ruolo dei Comuni nel passaggio della staffetta”, ha sottolineato Donazzan che ha portato in prima persona, con il sindaco di Gallio, Emanuele Munari, e il sindaco di Rotzo, Lucio Spagnolo, la staffetta per un tratto.

Nelle vicende storiche legate al Milite Ignoto, va ricordato che il piccolo cimitero di Gallio venne individuato come luogo dove convogliarono tutte le salme dell’Altopiano di Asiago per scegliere la salma numero 3 che poi fu trasferita ad Aquileia dove venne ulteriormente ricollocata al fine della scelta finale. Perché l’obiettivo era che tutti gli italiani potessero riconoscersi in quel combattente, in quel soldato che fu poi scelto come Milite Ignoto: ignoto nel nome, nell’arma e nel luogo di appartenenza.

“Il Comune di Gallio ha voluto coinvolgere le scuole, primarie e secondarie di primo grado, ed è esattamente questo il senso delle commemorazioni – ha sottolineato l’assessore regionale all’Istruzione –  È il senso dell’educazione di una comunità educante che, nei valori fondanti dell’unità della Nazione, non distingue tra colori, ma nei ruoli. E tutti devono concorrere al rispetto della memoria e del sacrificio di quei soldati che, proprio nel territorio veneto, negli altipiani fino al Piave, hanno fatto strenua difesa per garantire l’unità della nazione”.

Al termine della cerimonia di passaggio della staffetta cremisi, l’assessore ha ringraziato personalmente la Dirigente Scolastica, con i due sindaci, per la scelta di coinvolgere le scuole nell’evento.

“È un plauso sentito perché nulla va dato per scontato – ha concluso Elena Donazzan –. Alle scuole va chiesta maggiore partecipazione in queste occasioni e va offerta collaborazione da parte delle istituzioni. Purtroppo non è così ovunque”.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia