Dopo l’inaugurazione a Cadoneghe, in provincia di Padova, di un intero Parco a Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano  sequestrato, torturato e ucciso da agenti dei servizi a egiziani a Il Cairo e per il quale si attende ancora giustizia, a Sarcedo spunta una panchina gialla davanti al Comune per non dimenticare questo ragazzo. Il suo corpo martoriato fu ritrovato lungo una strada il 3 febbraio 2016. ‘Siamo un popolo che tende a dimenticare e questa panchina deve servire invece, a tenere vivo il ricordo di Giulio e a non smettere di pretendere giustizia per un giovane modello, che poteva essere figlio di ogni italiano’. Sono le parole del sindaco Luca Cortese, che ha spiegato il ‘valore’ di quella panchina gialla, che fa mostra proprio davanti al municipio.

E’ la terza panchina, dopo quella contro la violenza sulle donne e quella per i ‘ diritti arcobaleno’.

“È una vicenda davvero forte, sia per il dolore immenso di due genitori, a cui è stato strappato un figlio che doveva ancora realizzare i suoi sogni, sia perchè siamo al quarto anno dalla scomparsa di Giulio e non si sa ancora la verità nonostante le richieste siano state tante. Chiediamo a tutte le istituzioni – ha concluso Cortese – di accelerare sulla macchina della giustizia per far luce sulla storia di questo studente e sulla sua morte. Sarcedo, con questa panchina vuole dare il proprio segnale e so che in molti altri comuni, al di là dei colori politici che non hanno senso quando parliamo di tragedie come queste, lo hanno fatto”.

 

 

A Cadoghene, circa due settimane fa, il sindaco leghista Marco Schiesaro, ha intitolato  una delle prime aree pubbliche a Regeni. Per qualcuno però è risultato strano che a fare un atto di questo tipo sia una giunta a maggioranza leghista, ma ai giornalisti il primo cittadino ha dichiarato : ‘  In Italia siamo un po’ troppo abituati a politicizzare tutto, a infilare in maniera talvolta irrispettosa la destra e la sinistra dove proprio non c’entrano niente. Se Cadoneghe è tra i primissimi comuni d’Italia a prendere questa iniziativa, non è perché c’è un’amministrazione di destra o un’amministrazione di sinistra, ma perché ci sentiamo vicini a questo ragazzo, un giovane italiano che ha vissuto fino in fondo la sua vita e le sue passioni, che studiava, che girava il mondo, che lottava per i suoi ideali. Magari anche in parte diversi dai miei, ma questo non ha davvero nessuna importanza. Ringrazio i consiglieri comunali, di maggioranza e di minoranza, che lo hanno capito e hanno scelto di sostenerci in questa decisione’.

N.B.

 

 

 

 
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