RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO da “Non brucerete il nostro futuro”
“Mercoledì 30 aprile un gruppo ristretto di Sindaci, diligentemente guidati dal Presidente di AVA Giovanni Cattelan, si è riunito per iniziare a valutare la scellerata proposta di ampliamento dell’inceneritore di Schio, proposto dal consorzio LEAP, che potrebbe portare, con la modica spesa di 80 milioni di euro di soldi nostri, ad aumentare del 39% la potenzialità dell’impianto per bruciare rifiuti che non produciamo.
E mentre i Sindaci dei comuni di Fara Vicentino, Lugo di Vicenza, Malo, Marano Vicentino, Piovene Rocchette, San Vito di Leguzzano, Schio, Thiene, Torrebelvicino, Valli del Pasubio, Velo d’Astico e Zanè, chiusi nelle segrete stanze inaccessibili ai cittadini, si facevano spiegare dall’esperto di turno del consorzio LEAP gli arcani motivi per cui sarebbe una buona idea spendere il nostro denaro per aumentare le emissioni di diossine, PFAS, polveri e CO2 climalterante, i loro colleghi sindaci della valle dell’Agno e di Arzignano chiedevano al governo lo stato di calamità per far fronte ai danni causati dai recenti eventi meteorologici estremi, che nei loro territori hanno purtroppo anche causato due vittime.
In questi mesi il Coordinamento ha incontrato la maggior parte di questi Amministratori, spiegando loro, numeri alla mano, le incongruenze del piano che hanno votato, un documento basato su dati e su considerazioni in contrasto non solo con quanto riportato dal Piano Regionale dei rifiuti della Regione Veneto, ma anche con i dati sul teleriscaldamento forniti dalla stessa società AVA. Nessuno dei Sindaci incontrati è stato in grado di spiegare queste incongruenze, nonostante la maggior parte di loro abbia votato a favore di un progetto che si basa su questi dati.
Per questo motivo, mentre si svolgeva questa riunione, il Coordinamento è intervenuto con un gruppo di attivisti, esponendo striscioni che invitano gli Amministratori, da tempo informati sulle incongruità dei dati forniti dal CdA di AVA per giustificare l’ampliamento, ad accendere il cervello, e non ulteriori forni. Forni inutili, dispendiosi e inquinanti, mentre diventa sempre più plausibile l’ipotesi che in questo ampliamento giochi un ruolo rilevante la prospettiva di bruciare a Schio i fanghi di depurazione. E, dunque, ai cittadini proprietari e finanziatori sorge qualche interrogativo. Chissà se qualche Sindaco temerario avrà osato chiedere al CdA di escludere dall’incenerimento i materiali a codice CER 190805, cioè i fanghi di depurazione, ad altissimo rischio di contaminazione da PFAS? Si sarà parlato di queste sostanze tossiche, nelle segrete stanze, o si sarà brindato al futuro ampliamento con un prosecchino o con altri vinelli, che, ahinoi, le notizie più recenti riportano pesantemente contaminati da uno dei tanti PFAS, il TFA?

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Non ci risulta che, nel corso delle rispettive campagne elettorali, qualcuno di questi Sindaci abbia manifestato l’intenzione di ampliare l’inceneritore di Schio. Su quale mandato dei cittadini, dunque, questi Amministratori stanno decidendo su un aspetto così rilevante per il loro futuro?
Chiediamo dunque che tali riunioni si svolgano pubblicamente, così da permettere ai cittadini di capire se siano davvero i loro interessi ad essere tutelati, in un progetto così assurdo ed incongruo rispetto alle reali esigenze del territorio.
Noi continueremo a raccogliere firme, ad informare le cittadinanze attraverso incontri pubblici, dibattiti e confronti, consapevoli che ci sono ancora tempo e possibilità per scegliere un’altra soluzione. Per i sindaci e per i rappresentanti di AVA riserveremo sempre un posto in prima fila, così che possano spiegarci perché, invece di scegliere per noi il bene comune, hanno scelto quello che qualcuno di loro ha pubblicamente definito “il male minore”. Cari sindaci, il male minore lo respiriamo noi, cittadine e cittadini di oggi. Soprattutto, lo respireranno quelli di domani.
Non brucerete il nostro futuro”.
PROSSIMI INCONTRI PUBBLICI:
Giovedì 8 maggio, ore 20,30, a Torrebelvicino in Via Manzoni 4 (Villa Valle)
