Rimane un solo cane ancora rinchiuso in una gabbia del canile di Arzignano. Un solo cane tra i 35 salvati dai maltrattamenti nei campi nomadi di San Vito nel settembre scorso e in quello di Zanè poco più di un mese fa.

 

Tutti sono stati presi in cura da amorevoli famiglie. Tutti tranne lui: il piccolo Tiger, un bastardino nero come la pece il cui nome è un programma. Arrivato spaventatissimo e col terrore negli occhi, i volontari hanno avuto il loro bel da fare ad avvicinarlo e a ridargli di nuovo fiducia nell’uomo. Lo avevano chiamato Tiger proprio perché non voleva saperne di essere avvicinato, tanto che si disperava che il cagnolino dovesse passare il resto dei suoi giorni in canile.

 

Invece, la sorpresa. A poco a poco, da quel cane sospettoso e che era, Tiger è diventato un cucciolotto dolcissimo, quasi irriconoscibile. ‘Quando è arrivato – raccontano i volontari del canile di Marano, dove è stato accolto – siamo stati costretti a sedarlo per poter microcipparlo, perché non si faceva avvicinare’.

 

‘Ci tengo parecchio a lui – ha detto in particolare la volontaria che lo ha seguito in questi mesi – con tutti i progressi che ha fatto adesso è adorabile. Spero che come i suoi compagni anche per lui la sorte sia al calduccio con un nuovo padrone che lo ami come merita. L’importante è che passi alla gente questo messaggio: i cani diventano cattivi se tenuti male, specialmente legati. Ma nella maggior parte dei casi noi li recuperiamo’.

Per informazioni chiamare 349/1535722 o 347/2796801 (al pomeriggio), oppure inviare un sms su whatsApp o mail a adozionienpathiene@libero.it per essere richiamato.

 

Marta Boriero

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