Chi si aspettava dopo la mancata fusione una Tiziana Occhino in procinto di dire addio alla poltrona di sindaco di Arsiero deve totalmente ricredersi. All’alba del referendum popolare che ha decretato un pesante ‘no’ all’aggregazione con Tonezza del Cimone, il sindaco del comune più popoloso non ha intenzione di lasciare ai contrari nemmeno la soddisfazione di un piccolo ‘mea culpa’.

Tanti sono stati i mesi spesi per tentare di spiegare alla popolazione le opportunità del fusione, tanto il tempo messo a disposizione dall’amministrazione per i cittadini ed i loro dubbi, e alla luce del risultato Occhino qualche sassolino dalla scarpa se lo vuole togliere. E non ha pura di puntare il dito verso chi, in questo progetto naufragato, ha decisamente remato contro.

Sindaco, come sta vivendo la mancata fusione e che lettura critica sta dando a questo risultato?

‘Col sindaco di Tonezza Diego Dalla Via ci siamo confrontati con onestà. Dopo questo risultato ci siamo fatti delle domande e abbiamo tentato di trovare le risposte, consapevoli di come il risultato andasse comunque letto in maniera diversa nei due comuni. La meno popolosa Tonezza ha in un certo senso ricalcato le vicende di fusione tipiche dei paesi più piccoli, che fisiologicamente temono di perdere di più. Non a caso lì il dibattito a Tonezza è stato molto acceso, cosa che ha aumentato l’affluenza rispetto ad Arsiero e di conseguenza i voti contrari. Ma le cause non sono solo queste’.

E cioè quali sono le altre cause?

‘Dalla Regione abbiamo avuto un appoggio decisamente scarso, per non dire nullo, il che ha impedito di far conoscere fino in fondo alla gente i vantaggi che avrebbe dato a fusione. E poi che il ‘no’ è stato strumentalizzato come un voto politico nei confronti della mia amministrazione, e questo ha pesato molto. A parte il fragile pretesto sentito di continuo che ‘il piccolo verrà mangiato dal grande’, senza nessuna base, in un anno e mezzo di dibattito io non ho trovato nessuno che mi spiegasse altre ragioni convincenti per votare ‘no’ alla fusione’.

Arsiero - tiziana occhino 2017 diego dalla via

Immagino che comunque ci sia la soddisfazione che ad Arsiero abbia vinto il ‘si’…

‘Il risultato positivo lo rivendichiamo sicuramente, non dimentichiamo che in tutti i 4 i seggi il ‘si’ ha vinto. Quel che fa male è essere stati in piazza con mille occasioni per spiegare ai cittadini il processo, ed avere incamerato poi dei ‘no’ che sono stati raccolti nell’ombra, spinti da persone che non hanno avuto nemmeno un briciolo di franchezza per avere con noi un minimo di confronto. Non parlo di tutta la minoranza, ma di alcuni sì. Da queste persone mi aspettavo un dibattito aperto, come è sempre stato il nostro. Non abbiamo mai evitato il contraddittorio. Le occasioni per dirci in faccia le cose c’erano tutte, e questo non è accaduto. Questo si, fa molto male. Nonostante questa amarezza ribadisco comunque che il risultato positivo ad Arsiero lo abbiamo portato a casa’.

no fusione

Purtroppo i matrimoni si fanno in due…

‘Certo, è chiaro che quello che ci avrebbe guadagnato di più non è pronto. Ma il treno è passato. Noi da parte nostra troveremo altri strumenti, lavoreremo anche di più se è possibile, anche per quei cittadini che ci hanno creduto e ci hanno dato fiducia. Ma le azioni dovranno essere più contenute, e l’agenda meno ambiziosa. Questo risultato non ci ha comunque scalfito, andremo avanti semplicemente con geometrie diverse’.

Cosa si sente di dire al ‘comitato del no’ nato a Tonezza, che indubbiamente ha convinto i cittadini a non votare la fusione?

‘La democrazia è democrazia ovunque. Ma non ho apprezzato i toni usati, noi non siamo mai stati in alcun modo sopra le righe. A Castana ci siamo trovati anche i muri imbrattati da scritte. Dico loro che devono essere consapevoli della frattura che si è aperta non solo tra Arsiero e Tonezza, ma anche all’interno della popolazione della stessa Tonezza, e che adesso sarà difficile ricucire.’

Che ne sarà allora della collaborazione tra i due paesi?

‘Continuerà come è stata fino ad oggi, senza questo progetto di svolta ambizioso, tenendo validi i temi che ci hanno unito fino ad oggi, e sempre collaborando nell’ambito dell’Unione montana a livello sovracomunale’.

Marta Boriero

 

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