Venti donne tra i 20 ed i 50 anni, disoccupate e qualcuna con marito senza lavoro, ce l’hanno fatta. Non si sono rassegnate e si sono messe in gioco dimostrando quanto è possibile fare nonostante la crisi, mettendoci quella marcia che spesso, il ‘sesso debole’ possiede . L’esempio di forza, intraprendenza e riscatto arriva ancora una volta, dall’ Alto Vicentino. Dopo la cooperativa femminile montana di Arsiero, ecco la cooperativa femminile Pedemonte, a testimoniare che la formula funziona.

In entrambi i casi si tratta di gruppi di donne che, rimaste senza lavoro dopo che la grande crisi ha investito in particolare il settore tessile fortemente radicato nell’alto vicentino, si sono reinventate una professionalità e sono diventate imprenditrici di se stesse.
Al loro fianco la Provincia di Vicenza che, proprio come accadde per la cooperativa di Arsiero, ha deliberato qualche giorno fa l’erogazione alla Cooperativa Pedemonte di 20mila euro da restituire nell’arco di un anno con rate trimestrali posticipate.
“Questa cifra – commenta il Commissario Straordinario della Provincia Attilio Schneck- copre le spese di carattere amministrativo e gestionale e permette quindi di dare il via alla lavorazione. Ancor più, però, è un segno di concreta attenzione che il nostro Ente riserva al territorio e alle sue esigenze lavorative, favorendo da un lato un’area montana, dall’altro una categoria di lavoratori, le donne, che pagano ancor più a caro prezzo la crisi economica.”

Con la Provincia, a fianco della Cooperativa, si sono schierati altri soggetti pubblici, come la Comunità Montana Alto Astico e Posina e la Regione Veneto, e un soggetto privato, Bottega Veneta, con cui hanno sottoscritto un contratto di fornitura quinquennale. Bottega Veneta è leader nel settore della moda di lusso e si contraddistingue per una lavorazione artigianale semplice, basata sull’intreccio di striscioline di pelle. Un lavoro che non richiede costosi macchinari ma manualità, abilità e attenzione. Esattamente ciò che può garantire una Cooperativa di donne. Venti nel caso della Cooperativa Femminile Pedemonte: tutte disoccupate o comunque alla ricerca di un’occupazione, alcune per garantire uno stipendio alla famiglia dopo che il coniuge ha perso il lavoro. Hanno tra i 20 e i 50 anni (5 tra 40 e 50 anni, 8 tra 30 e 40 anni, 7 tra 20 e 30 anni) e soprattutto hanno tanta voglia di mettersi a disposizione del Made in Italy per garantirne il primato di qualità.

“La sinergia tra pubblico e privato –conclude Schneck- ha innescato un circolo virtuoso che ha avuto come conseguenza l’occupazione di circa 40 donne nelle due cooperative. Il rilancio dell’economia passa dalle nostre eccellenze, che sono di certo anche le risorse umane, con la loro professionalità e abilità. Progetti seri di occupazione hanno sempre trovato, e continueranno a trovare, l’appoggio e il sostegno concreto della Provincia di Vicenza.”

di Redazione hiene on line

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