Mentre le città venete, tra severi divieti e mezze misure, stanno ultimando le ordinanze anti botti su suolo pubblico e gli animalisti se ne stanno col fiato in gola, in attesa delle conseguenze spiacevoli degli scoppi di Capodanno sugli amici animali, ai veterinari non rimane altro che esortare alla prudenza.

Massimo Capitanio, veterinario di Piovene Rocchette, uno dei pochi paesi dell’Alto Vicentino ad aver emesso l’ordinanza anti botti, e che si trova ogni anno a riparare i danni, seppur limitati, provocati dagli scoppi sugli animali, vede in modo positivo l’ordinanza ma è consapevole che da sola non basta. Serve soprattutto il buon senso di chi vuole ancora divertirsi con petardi e mortaretti.

Dottor Capitanio, nessuno è più esperto di lei al riguardo. Cosa provocano gli scoppi dei botti negli animali, in particolare cani e gatti?

Terrore puro, per non dire folle. Se pensiamo al cane, il cui udito è particolarmente sensibile alle basse frequenze, provi a immaginare il disagio emotivo e di conseguenza fisico che può causare un rumore fortissimo e improvviso, anche a distanza. Un animale terrorizzato fa delle cose che non fa normalmente, e di qui i problemi legati alle fughe con le conseguenze per la sicurezza che tutti sappiamo. E non parliamo solo dei botti di Capodanno, ma anche degli spettacoli pirotecnici estivi.

Come si comporta un animale terrorizzato?

Le porterò una testimonianza vissuta in prima persona. Un Capodanno di qualche anno fa ero seduto con degli amici sul divano e stavamo brindando alla mezzanotte. Il pastore tedesco di casa, dopo uno scoppio, si è infilato sotto il divano, in uno spazio di pochi centimetri, ed è riuscito a passare, sollevando di peso anche noi. È questo che intendo quando dico che l’animale a causa dello spavento perde il senso della realtà con conseguenze non prevedibili. Poi possiamo aggiungerci l’ansia da abbandono per il padrone che va a festeggiare fuori casa.

Si parla sempre di cani e gatti. Ma sui volatili che conseguenze possono avere gli scoppi?

Anche gravi, poiché gli animali in gabbia, essendo in genere prede e non predatori come cani e gatti, hanno un istinto più sviluppato verso la fuga, quindi per lo stress improvviso di un grosso scoppio tentano di scappare spaventati e sbattono contro le sbarre della gabbia.

Che ruolo possono avere i professionisti come voi per limitare i danni quando non è troppo tardi?

Stiamo facendo molta prevenzione, e questa sta dando i suoi frutti. Non potendo eliminare i botti consigliamo l’uso di tranquillanti sugli animali a base di valeriana o camomilla. Ho avuto modo di verificare la loro efficacia sullo stato d’animo degli animali domestici.

Capitanio, ma lei personalmente è contrario allo scoppio di petardi e mortaretti?

Nel modo più assoluto. Ci sono molti modi per divertirsi a Capodanno, e questo non è sicuramente uno di quelli che consiglio.

Marta Boriero

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