Basta sfogliare i giornali di oggi per notare in quanti comuni ormai, le amministrazioni vietino lo sparo dei cosiddetti botti di capodanno che oltre a mettere in serio pericolo l’incolumità delle persone, terrorizzano gli amici a quattro zampe. E nell’Alto Vicentino?

A Vicenza, il sindaco Variati ha vietato lo sparo di petardi e fuochi d’artificio. Più che una proibizione, una limitazione e guai a chi sgarra. Sono previste sanzioni salate. E nell’Alto Vicentino?Non poteva mancare l’appello del presidente dell’Enpa Fabiola Bertoldo, che invita i sindaci del comprensorio a emettere ordinanze di divieto, così come fatto in questi giorni, dai primi cittadini della Lombardia che hanno seguito quanto raccomandato dalle associazioni animaliste di tutta Italia. Queste ricordano che i botti di Capodanno con danno fastidio e terrorizzano solo gli animali, ma anche gli anziani e tutte le persone disagiate in giro per le città.

L’intervento della politica che vuole bene agli animali sui botti di Capodanno

Dice che ci vuole una norma, l’’europarlamentare IdV Andrea Zanoni: «Serve una norma statale che vieti i botti nel raggio di 500 metri dai luoghi in cui sono detenuti animali e da dove riposano uccelli e mammiferi selvatici. Chi ama gli animali non compra e non utilizza i fuochi artificiali ed a Capodanno preferisce il botto della bottiglia di spumante». Con l’approssimarsi della notte di San Silvestro si avvicina anche il momento in cui lo scoppio di ogni genere di fuoco artificiale provocherà incidenti e traumi da stress agli animali d’affezione e alla fauna selvatica. Ogni anno i botti causano la morte ed il ferimento di migliaia di animali che, spaventati, fuggono all’impazzata da recinti, giardini, tane, rifugi, dormitoi.La soglia uditiva degli animali, infatti, è molto più sensibile di quella umana. L’uomo ha una percezione del suono compresa tra le frequenze denominate infrasuoni intorno ai 15 Hertz e quelle denominate ultrasuoni sopra i 15 mila Hertz. Il cane, invece, arriva fino a circa 60 mila Hertz ed il gatto addirittura a 70 mila Hertz.I danni per lo scoppio dei fuochi di artificio si registrano anche tra gli animali degli allevamenti: qui le esplosioni possono provocare l’aborto nelle femmine gravide. Per quanto riguarda gli uccelli, poi, il fragore li costringe a lasciare i dormitori abituali, volando alla cieca e andando a schiantarsi addosso a muri, alberi, cavi dell’alta tensione oppure a morire assiderati per la mancanza di un riparo.

Andrea Zanoni, Europarlamentare IdV e vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere degli Animali al Parlamento Europeo ha affermato: «È necessario intervenire con una norma statale che regoli l’utilizzo dei fuochi artificiali. Le esplosioni devono essere vietate almeno nel raggio di 500 metri dai luoghi in cui sono detenuti animali d’affezioni e dai dormitoi di uccelli e mammiferi selvatici. Le ordinanze di divieto emesse anche in passato da alcuni Sindaci, come l’anno scorso a Venezia e Torino, non sono sufficienti. La regolamentazione deve essere nazionale e non a macchia di leopardo».

L’articolo 703 del Codice Penale in vigore recita che “Chiunque, senza a licenza dell’Autorità, in un luogo abitato o nelle sue adiacenze, o lungo una pubblica via o in direzione di essa (..omissis..) accende fuochi d’artificio, o lancia razzi (..omissis..) o in genere, fa accensioni o esplosioni pericolose, è punito con l’ammenda fino a 103 euro. Se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone la pena è dell’arresto fino a un mese”.

«Un articolo dimenticato da troppi pur essendo in vigore – ha concluso Zanoni – Invito i cittadini a segnalare alle autorità l’abuso di esplosioni e gli episodi che potrebbero coinvolgere animali. Chi ama gli animali non compra e non utilizza i fuochi artificiali ed a Capodanno preferisce il botto della bottiglia di spumante».

 

di Redazione Thiene on line

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