Il Comune di Breganze, già gemellato con la città francese di Bourgueil, ha appena concluso una tre giorni a Reimlingen, in Germania, per celebrare il quarantesimo anniversario della festa dei pompieri. Invitati direttamente dai tedeschi dal 27 al 29 luglio, il sindaco Silvia Covolo, con la presidente del comitato gemellaggi di Breganze Fiorenza Rizzato, la vice presidente Renata Silvestri e altri 6 breganzesi, hanno partecipato alla festa per ribadire il legame e la collaborazione di Breganze con la cittadina francese e, come naturale conseguenza, con la sua ‘gemella’ tedesca.

‘Io e Joseph Ludz, il sindaco di Reimlingen- ha spiegato Silvia Covolo – ci siamo conosciuti due anni fa in occasione del trentacinquesimo anniversario del gemellaggio tra Bourgueil e Reimlingen, e i tedeschi sono stati da noi l’anno scorso per i nostri 15 anni di gemellaggio con Bourgueil. Così abbiamo stretto amicizia a tre’. La festa dei pompieri per Francia e Germania è importante e simbolica perché i Vigili del fuoco non sono militari, ma dei volontari, come in Italia lo è la Protezione civile.
Il gemellaggio rappresenta un’occasione importante secondo Silvia Covolo, perché permette di cogliere il senso di appartenenza alla Comunità europea, ed è altresì un motivo per confrontarsi con altri paesi anche a livello politico ed economico.


‘E’ stata una bellissima esperienza – ha sottolineato Silvia Covolo – anche se sono rimasta amareggiata nel sentire che Germania e Francia ci considerano alla stregua di Portogallo e Grecia. Non ci fanno pesare la loro superiorità, ma danno per scontato che siamo un paese da aiutare’.
Viaggiare aiuta non solo ad aprire gli occhi su ciò che è diverso, secondo il primo cittadino di Breganze, ma permette anche di vedere con chiarezza ciò che gli altri pensano di noi. E se Germania e Francia secondo Silvia Covolo fanno di tutta l’erba un fascio considerando l’Italia una moribonda, le cose si mettono diversamente quando il giudizio arriva da chi è meno potente.
Ad agosto il comune di Breganze andrà a Heves, paese gemello dell’Ungheria. ‘Quando andiamo in Ungheria – ha raccontato Covolo – ci rendiamo conto che in Italia stiamo meglio. E’ una ruota che gira. Noi abbiamo l’euro, loro ancora il fiorino, e il nostro potere d’acquisto è superiore e ci fa sentire privilegiati’.
A.B.

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